BRINDISI - Don Cosimo Schena pubblica sui social una commovente lettera di Natale a Gesù che riportiamo integralmente:
LA MIA LETTERA DI NATALE A GESÙ
Gesù, questa notte non cerchiamo parole perfette. Cerchiamo Te. Perché davanti a Te, Dio fatto Bambino, ogni parola si arrende e diventa vera. Siamo qui con tutto quello che siamo: con le famiglie piene di luce e con quelle spezzate, con chi questa sera ha una casa piena di voci e con chi torna in stanze troppo silenziose, con chi sorride davvero e con chi sorride solo per non far preoccupare nessuno.
Siamo qui, Gesù, così come siamo. E per una volta non vogliamo fingere. E proprio mentre siamo così, Tu nasci. Non in un palazzo, non nella perfezione: in una mangiatoia. Nel poco. Nel fragile. Nel dimenticato. E ci dici una cosa che guarisce: “Io vengo così, perché nessuno abbia paura di avvicinarsi a Me.” Gesù, ci disarma pensarti così: l’Onnipotente con le mani piccole, il Creatore che ha bisogno di essere scaldato, Dio che si lascia prendere in braccio.
Tu non ci imponi nulla: Tu ti affidi. Per questo stanotte vogliamo portarti le cose che ci pesano davvero: le ansie che non confidiamo a nessuno, le parole che ci hanno ferito, le distanze in famiglia che bruciano, le promesse che non siamo riusciti a mantenere, le persone che ci mancano più dell’aria. Portiamo tutto qui, davanti a Te. Perché se Tu sei nato nella notte, allora nessuna notte è più totalmente buia.
E adesso, Gesù, te lo chiediamo senza giri di parole: nasci anche in noi. Nasci nelle nostre case, nelle cucine dove nessuno ascolta nessuno, nei corridoi dove ci si incrocia senza guardarsi, nelle stanze dove si litiga e poi si tace per giorni. Nasci nei nostri pensieri confusi, nei nostri sbagli che ci pesano ancora, nelle fragilità che ci vergogniamo a mostrare. Nasci nelle nostre giornate normali, dove spesso ci sentiamo soli in mezzo agli altri. Perché non abbiamo bisogno di un Dio lontano. Abbiamo bisogno di un Dio che resta.
E Tu, stanotte, resti. E poi, Gesù, guarda questa comunità… c’è chi sorride ma dentro sta crollando, c’è chi ha fede ma trema, c’è chi non sa più pregare ma è venuto lo stesso. E forse è questa la preghiera più bella: esserci. Dire con la presenza ciò che la voce non riesce a dire: “Non voglio perdere la speranza.” Ti affidiamo tutti: i bambini che devono crescere in un mondo complicato, i giovani che non sanno più in che direzione andare, gli adulti stanchi di correre, gli anziani che non devono sentirsi pesi, chi è malato, chi è in ospedale, chi è in cura, chi è senza lavoro, chi non ha pace, chi è lontano dalla fede e chi è ferito dalla Chiesa, chi questa notte piange in silenzio. Prendili Tu, Gesù. Uno per uno. E stanotte Ti facciamo una promessa semplice: non vogliamo un Natale che dura quanto le luminarie.
Vogliamo imparare da Te. Vogliamo diventare anche noi una mangiatoia: un luogo dove qualcuno può riposare, dove nessuno si sente giudicato, dove chi entra trova calore, ascolto, dignità. Gesù Bambino, se davvero sei venuto per tutti, insegnaci a non lasciare indietro nessuno. A chiedere scusa. A ricominciare. A volerci bene “davvero”, non solo a parole. E quando usciremo da questa chiesa, quando rientreremo nelle nostre vite, fa’ che ci resti addosso una certezza: Dio non ha avuto paura della nostra storia. Dio ha scelto di stare con noi.
E allora, Gesù, grazie. Perché nascendo ci hai ridato un nome: figli. Ci hai ridato una strada: speranza. Ci hai ridato una casa: il tuo cuore. Adesso, Gesù, noi Ti chiediamo il miracolo più difficile: il miracolo quotidiano. Nasci in noi quando scegliamo di non ferire. Nasci quando chiediamo scusa prima di avere ragione. Nasci quando perdoniamo tremando. Nasci quando abbracciamo invece di giudicare. Nasci… perché solo così il Natale accade davvero. E allora sì, Gesù… Buon Natale. E Buon Natale a noi, tua comunità, se usciremo da questa notte un po’ più umani, un po’ più veri, un po’ più capaci di amare. E adesso… se anche una sola persona, ascoltando queste parole, ha sentito muoversi un filo di speranza… se anche uno solo, tornando a casa, si sentirà meno solo… allora, Gesù, significa che stanotte sei nato davvero. Qui. In mezzo a noi.
E se credete anche voi che stanotte è nato qualcosa… allora lasciate che il vostro cuore faccia una cosa semplice: applauda la Vita. Applauda la Speranza. Applauda Gesù.
Don Cosimo Schena