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Trani
24 Dicembre 2025 - 06:38
Corsia di ospedale
TRANI - Si accende il dibattito sul futuro del punto di primo soccorso del Pta di Trani, dopo la denuncia pubblica del movimento civico-politico Articolo 97 che ha parlato di una possibile chiusura notturna del servizio a partire dai primi mesi del 2026. Un’ipotesi che ha sollevato forte preoccupazione in città e che ha portato la ASL Bt a intervenire con un chiarimento ufficiale.
Nel primo intervento, Articolo 97 aveva segnalato il rischio che il presidio sanitario potesse non essere più operativo nelle ore notturne, attribuendo la situazione alla mancanza di medici disponibili e sottolineando i pericoli legati a servizi sanitari attivi a intermittenza. Il movimento aveva richiamato anche il confronto con altre realtà del territorio, evidenziando come in comuni vicini il servizio risulti garantito sulle 24 ore.
A stretto giro è arrivata la posizione della ASL Bt. La commissaria straordinaria Tiziana Dimatteo ha spiegato che l’azienda sanitaria ha perso 7 medici del 118 e che, nonostante l’attivazione di tutte le procedure di reclutamento possibili, non è stato finora possibile colmare le carenze di organico. In assenza di soluzioni alternative, ha chiarito, da febbraio potrebbe rendersi necessaria una sospensione temporanea del turno notturno delle postazioni mediche di emergenza di Trani e Canosa. Una misura che, secondo l’azienda, non comporterebbe l’interruzione totale dell’assistenza.
Sul punto è intervenuto anche Donato Iacobone, responsabile del 118 ASL Bt, precisando che nelle ore notturne continuerebbero comunque a operare le ambulanze Mike con medico a bordo e le India con infermiere, ribadendo il carattere non definitivo dell’eventuale sospensione.
Le spiegazioni non hanno però placato le critiche. In una successiva nota, Articolo 97 ha parlato di conferma sostanziale delle proprie preoccupazioni, sostenendo che senza la denuncia pubblica la vicenda sarebbe potuta passare inosservata. Il movimento ha contestato la gestione della comunicazione, accusando le istituzioni di non aver informato tempestivamente la cittadinanza e chiedendo trasparenza sui tentativi messi in campo per reclutare nuovo personale.
Al centro della replica anche il significato della definizione di “sospensione temporanea”, ritenuta troppo vaga. Secondo Articolo 97, i cittadini avrebbero diritto a conoscere tempi certi, così come a ricevere rassicurazioni sull’effettiva capacità del sistema di emergenza di garantire sicurezza in una città come Trani, in un contesto che vede un utilizzo crescente di mezzi con solo personale infermieristico a bordo.
Il movimento ha infine ribadito la propria contrarietà a qualsiasi ridimensionamento del servizio, sostenendo che nei territori privi di risposte sanitarie adeguate gli esiti di salute risultano peggiori, e ha annunciato che continuerà a monitorare la situazione, chiedendo soluzioni immediate per assicurare l’assistenza sanitaria H24 e il pieno rispetto del diritto alla salute dei cittadini.
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