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Taranto

Housing sociale in Città Vecchia, Castronovi rivendica l’impianto del progetto

L’ex vicesindaco ricorda la delibera del 2019 e sottolinea il ruolo del partenariato pubblico privato nella rigenerazione urbana

La Città Vecchia di Taranto

La Città Vecchia di Taranto

TARANTO – Il progetto di Housing sociale previsto in Città Vecchia torna al centro del dibattito cittadino dopo l’interesse manifestato da operatori privati e il via libera espresso dall’Amministrazione comunale. Sul tema interviene Paolo Castronovi, già vicesindaco di Taranto, che in una nota richiama l’origine e gli obiettivi dell’iniziativa.

Castronovi ricorda come l’iter per il recupero dell’area interessata sia stato avviato con una delibera approvata dal Consiglio comunale nel luglio del 2019, proposta dalla Giunta di cui faceva parte. Un atto che, secondo l’ex amministratore, ha introdotto elementi di innovazione rilevanti nel modo di affrontare la riqualificazione della Città Vecchia.

Il primo aspetto evidenziato riguarda la scelta di intervenire su interi comparti edilizi, superando la frammentazione degli interventi su singole unità immobiliari. Una soluzione pensata per consentire il recupero coordinato di edifici contigui, delimitati da assi viari pubblici, e per andare oltre il modello delle cosiddette case a 1 euro, ritenuto efficace nell’intuizione ma limitato nella concreta possibilità di riqualificazione strutturale.

Un secondo passaggio centrale, sottolinea Castronovi, è stato il coinvolgimento della Regione Puglia, convinta a destinare fondi pubblici inizialmente previsti per l’edilizia residenziale pubblica a un programma di Housing sociale. Un’impostazione che ha privilegiato un progetto di ingegneria sociale, con l’obiettivo di evitare nuovi processi di ghettizzazione e di favorire, una volta completato l’intervento, la presenza di alloggi destinati a cittadini con differenti condizioni economiche e sociali. Una scelta finalizzata a creare quella mixité ritenuta indispensabile per una reale rigenerazione urbana e sociale.

Paolo Castronovi già vicesindaco di Taranto

All’interno di questo quadro è stato introdotto, per la prima volta, lo strumento del partenariato pubblico privato, articolato in 2 fasi. La prima affidata all’Amministrazione comunale, con risorse pubbliche destinate al recupero tipologico e strutturale degli immobili. La seconda demandata ai soggetti privati, chiamati a investire capitali propri per completare gli interventi e offrire nuove opportunità abitative a fasce di popolazione escluse sia dalle graduatorie dell’edilizia residenziale pubblica sia dal mercato libero.

Castronovi individua un ulteriore elemento di valore nella manifestazione di interesse da parte dei privati, che a suo giudizio conferma la sostenibilità tecnica e finanziaria del modello scelto e rafforza la possibilità di portare a termine l’intero programma.

Secondo l’ex vicesindaco, gli sviluppi emersi nelle ultime settimane dimostrano che la collaborazione tra pubblico e investitori privati nel campo dell’edilizia sociale può produrre risultati concreti, come già ipotizzato nel 2012 all’interno dell’Ufficio consortile delle politiche abitative, l’UCOPA, che coinvolse enti, proprietari, ordini professionali, imprese edili e sindacati degli inquilini.

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