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Roma

Giustizia: nasce il Comitato Giuliano Vassalli

Al centro il referendum sulla separazione delle carriere

Comitato Giuliano Vassalli

Comitato Giuliano Vassalli

ROMA – Lunedì 15 dicembre si è riunita l’assemblea dei costituenti dell’associazione Comitato Giuliano Vassalli, che ha approvato all’unanimità la relazione introduttiva di Alfredo Venturini, l’Atto costitutivo e lo Statuto. L'assemblea ha proceduto alla nomina del Presidente on. Claudio Signorile e vice Presidente Fabbrizio Cicchitto, referente portavoce dott. Alfredo Venturini che, unitamente al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico on. Salvo Andò e on. Biagio Marzo, costituiscono l'Ufficio di Presidenza dell'Associazione.

Il Comitato nasce per sostenere la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, considerata una riforma di impianto liberale e garantista, in continuità con il processo accusatorio voluto da Giuliano Vassalli, che superò il vecchio codice di impronta autoritaria. Vassalli riteneva infatti che non potesse dirsi realmente accusatorio un sistema processuale privo della separazione ordinamentale tra giudice e pubblico ministero. Secondo il Comitato, il referendum confermativo consente un giudizio puntuale sul merito della riforma, distinto dagli schieramenti politici. Un principio che richiama il pensiero di Giacomo Matteotti: "Il nuovo codice di procedura pretende tenere ben distinto il p.m. dalle parti. Ma non vi riesce che in apparenza e nei nomi (e seppur sempre!) poiché la sostanza delle norme non è per nulla diversa da quella che potrebbe essere in un codice dove il p.m. fosse considerato nettamente come pare" (discorso alla camera su Le basi di una riforma giudiziaria, 1919)

Il referendum permette un confronto diretto tra la coscienza pubblica e il Parlamento. I giudizi sull’operato dell’attuale governo Meloni, viene sottolineato, competono alle elezioni politiche. Il referendum della primavera prossima non deve essere interpretato né ideologicamente né politicamente, infine, né si basa sugli schieramenti in campo, anzi, al netto è trasversale tra questi. Il Comitato intende esprimere una cultura garantista riformatrice, che affonda le proprie radici nella tutela delle libertà individuali, nella parità delle parti e nella presunzione di innocenza, riaffermando l’equilibrio tra i poteri dello Stato e lo Stato di diritto. Non è in discussione l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, garantite dall’articolo 104 della Costituzione.

Avviato dal basso attraverso la rete e i social network, il Comitato si sta avviando alle 4.000 adesioni in tutta Italia e sta costruendo una rete territoriale diffusa, con un programma di iniziative nazionali, regionali e provinciali in via di definizione.

Il referente portavoce
Alfredo Venturini

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