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Bari

Olio extravergine, prezzi stabili e guerra alle fake news

La Cordiretti smentisce il crollo delle quotazioni, plaude ai sequestri anti-frode e chiede più tracciabilità per difendere produttori e consumatori

Olio di oliva extravergine

Olio di oliva extravergine

BARI – Nessun crollo dei prezzi dell’olio extravergine di oliva e stop alle narrazioni distorte che rischiano di alterare il mercato. Coldiretti Puglia interviene con decisione per smentire le notizie fuorvianti che, secondo l’organizzazione, alimentano un clima di sfiducia e finiscono per penalizzare gli olivicoltori che investono nella qualità.

L’associazione chiarisce che le quotazioni dell’extravergine alla Camera di Commercio di Bari non sono mai scese sotto la soglia tra 7 e 8 euro al litro, mentre parallelamente prosegue l’attività delle forze dell’ordine contro frodi e speculazioni che colpiscono l’intera filiera.

In questo scenario, Coldiretti Puglia esprime apprezzamento per l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza in provincia di Brindisi, dove i controlli hanno portato al sequestro di 391 litri di olio etichettato falsamente come extravergine, risultato invece, dalle analisi di laboratorio, una miscela di olio vergine e olio di semi. Un’azione considerata fondamentale per tutelare i consumatori e difendere il lavoro degli olivicoltori onesti.

Secondo Coldiretti, la Puglia è oggi attraversata da un sistema di verifiche capillari che coinvolge porti, snodi logistici e principali arterie stradali, con ispezioni mirate sulle cisterne. Un’attività necessaria per contrastare frodi, manovre speculative e pratiche sleali che si traducono in contratti al ribasso e in una pressione crescente sul mercato dell’extravergine italiano.

I dati confermano un quadro complesso. Nei primi 8 mesi dell’anno, gli arrivi di olio vergine ed extravergine dall’estero sono aumentati del 78%, con un’impennata dalla Grecia pari al 139%. Un flusso che, come evidenziano Coldiretti e Unaprol su dati Ismea, ha messo in difficoltà i produttori nazionali, determinando una riduzione dei prezzi dell’extravergine italiano di quasi 3 euro al chilo in pochi mesi.

Per affrontare criticità ormai strutturali, Coldiretti e Unaprol chiedono un rafforzamento deciso del Portale SIAN, rendendo obbligatoria la registrazione non solo delle compravendite di olio sfuso, ma anche di quelle delle olive da olio. Senza una tracciabilità completa delle contrattazioni, spiegano, diventa impossibile disporre di dati certi e aggregati su base territoriale.

Tra i nodi evidenziati c’è anche il perfezionamento attivo, il meccanismo che consente l’ingresso agevolato di olio dall’estero. Le organizzazioni agricole sollecitano inoltre l’applicazione rapida degli strumenti già previsti dalla normativa, a partire dal documento di trasporto elettronico per le olive, introdotto con la legge 206/2023, e la riduzione dei tempi di classificazione degli oli, per evitare zone d’ombra lungo la filiera.

L’olivicoltura italiana, ricordano Coldiretti e Unaprol, resta un comparto strategico dal punto di vista economico, sociale e territoriale. Con circa 50 milioni di giornate lavorative, rappresenta un presidio essenziale per le aree interne e più fragili del Paese.

Pur essendo il terzo produttore mondiale, l’Italia mantiene una leadership riconosciuta sul piano qualitativo, grazie a oltre 500 varietà autoctone e a un modello produttivo difficilmente replicabile senza costi elevati. Un patrimonio che, secondo Coldiretti Puglia, va difeso con controlli più rigorosi, tracciabilità completa e regole capaci di premiare la qualità autentica, mettendo un argine definitivo a frodi e speculazioni.

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