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Il report

La strage silenziosa: oltre 3.000 morti e costi sociali per 18 miliardi in un anno

I dati Istat fotografano un’Italia tornata a livelli di mobilità pre-pandemia: vittime stabili rispetto al 2023, ma crescono incidenti e feriti. Preoccupano motocicli, monopattini e autostrade

Lo schianto all'alba - foto di Francesco Manfuso

Uno schianto all'alba - archivio

ROMA - Nel 2024 sulle strade italiane hanno perso la vita 3.030 persone, mentre 233.853 sono rimaste ferite in 173.364 incidenti con lesioni. È il quadro che emerge dal rapporto Istat sugli incidenti stradali, presentato questa mattina nell’Aula Magna dell’Istituto nazionale di statistica. Numeri che confermano una sostanziale stabilità delle vittime rispetto al 2023, ma che registrano un aumento significativo di sinistri e feriti, entrambi in crescita del 4,1%.

Il ritorno a una mobilità paragonabile ai livelli precedenti alla pandemia ha inciso sull’andamento dell’incidentalità. Gli spostamenti per lavoro, studio e turismo si sono consolidati, riportando il traffico su valori analoghi a quelli del periodo pre-Covid. Rispetto al 2019, anno di riferimento per il decennio della sicurezza stradale 2021-2030, il numero delle vittime risulta comunque in calo del 4,5%, mentre i feriti diminuiscono del 3,1%. Gli incidenti, invece, mostrano un lieve incremento dello 0,7%.

L’analisi per categorie evidenzia un aumento delle vittime tra motociclisti, conducenti di monopattini elettrici e occupanti di autocarri. In particolare, i motociclisti deceduti sono 830, con un incremento del 13,1% rispetto al 2023. Le vittime tra gli occupanti di autocarri salgono a 146, con un aumento del 30,4%. Crescono anche i numeri legati alla micromobilità: tra gli utenti di monopattini elettrici si contano 3.751 feriti e 23 morti, ai quali si aggiunge 1 pedone coinvolto. In diminuzione, invece, le vittime tra gli occupanti di autovetture, scese a 1.252 (-6%), tra i ciclomotoristi (61, -10,3%), tra i pedoni (470, -3,1%) e tra i ciclisti, anche elettrici (185, -12,7%).

Dal punto di vista territoriale, l’aumento più marcato di incidenti e feriti si registra sulle autostrade, dove i sinistri crescono del 6,9% e i feriti del 7%. Anche il numero delle vittime aumenta in modo significativo su questo tipo di rete (+7,1%), mentre diminuisce sulle strade urbane (-2,1%) e resta sostanzialmente stabile su quelle extraurbane (+0,1%). Rispetto al 2019, gli incidenti su autostrade ed extraurbane risultano ancora in crescita.

A livello europeo, nel 2024 le vittime della strada nella UE27 sono state 20.017, in calo del 2,2% rispetto al 2023 e del 12,1% rispetto al 2019. Il tasso medio europeo si attesta a 45 morti per milione di abitanti, inferiore a quello italiano, pari a 51, collocando l’Italia al 19° posto nella graduatoria europea per mortalità stradale.

Sul fronte delle cause, distrazione alla guida, mancato rispetto della precedenza e velocità eccessiva continuano a rappresentare il principale fattore di rischio, concentrando il 37,8% dei casi, pari a 85.339 incidenti. La velocità troppo elevata resta tra le violazioni più sanzionate del codice della strada, rappresentando il 34% delle infrazioni complessive. In aumento le sanzioni per mancato uso del casco e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mentre risultano in lieve calo quelle per guida in stato di ebbrezza e per mancato utilizzo delle cinture di sicurezza.

Particolarmente rilevante il costo sociale degli incidenti stradali, stimato in oltre 18 miliardi di euro per i soli sinistri con lesioni e vittime, pari a circa l’1% del Pil nazionale. Considerando anche i danni materiali, il costo complessivo sale a 22,6 miliardi di euro, secondo le stime basate sui dati di Polizia Stradale, Polizie locali e Carabinieri.

Sul piano della mobilità, il 2024 segna una fase di stabilizzazione dopo la ripresa post-pandemica. Gli spostamenti quotidiani restano sostanzialmente invariati rispetto al 2023, ma inferiori di circa il 6% rispetto al 2019. Le persone si muovono ancora molto, ma percorrono distanze mediamente più brevi. L’automobile rimane il mezzo dominante, utilizzata nel 63,1% degli spostamenti nel primo semestre 2024, nonostante una graduale flessione rispetto agli anni precedenti.

Le percorrenze sulla rete autostradale hanno superato 83 miliardi di veicoli per chilometro, con un incremento del 2,2% rispetto al 2023. Il mercato automobilistico chiude il 2024 con una crescita dello 0,7% nelle immatricolazioni, confermando l’Italia tra i principali mercati europei, pur restando distante dai livelli record del periodo pre-pandemico.

Il quadro complessivo delineato dall’Istat restituisce l’immagine di un Paese tornato a muoversi come prima del Covid, ma che continua a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane e costi sociali, rendendo ancora centrale la sfida della sicurezza stradale.

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