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Dampe compie 10 anni, UniSalento e Infn a Nanchino per il confronto internazionale

Nel decennale della missione spaziale dedicata allo studio dei raggi cosmici e della materia oscura, i ricercatori salentini partecipano al workshop internazionale in Cina per fare il punto sui risultati scientifici più avanzati

Dampe compie 10 anni, UniSalento e Infn a Nanchino per il confronto internazionale

LECCE - A 10 anni dal lancio della missione spaziale DAMPE, una delegazione dell’Università del Salento e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Lecce, prenderà parte a Nanchino, in Cina, all’International Workshop on Cosmic Ray Direct Detection and Physics. L’incontro riunisce i principali studiosi impegnati a livello mondiale nell’analisi dei raggi cosmici e nella ricerca della materia oscura, offrendo un quadro aggiornato sugli sviluppi più recenti del settore.

A rappresentare il territorio salentino saranno Francesco de Palma, docente del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” di UniSalento, e Antonio Surdo per l’INFN di Lecce. Al termine del workshop, i membri della collaborazione DAMPE proseguiranno i lavori con una serie di incontri dedicati all’analisi dei dati e alla valutazione dei risultati più recenti ottenuti dall’esperimento.

La missione DAMPE, acronimo di DArk Matter Particle Explorer, è stata lanciata il 17 dicembre 2015 da una base situata nel deserto del Gobi. Progettato inizialmente per una durata operativa di 5 anni, il rivelatore è tuttora in funzione e continua a orbitare attorno alla Terra, raccogliendo informazioni preziose sul flusso dei raggi cosmici e sulla radiazione gamma proveniente dallo spazio.

Il progetto è frutto del lavoro congiunto di oltre 150 tra scienziati, tecnici e dottorandi, appartenenti a numerose istituzioni internazionali. In Europa hanno contribuito l’INFN, con le sezioni di Bari, Lecce e Perugia, il Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e le università di Ginevra, Perugia, Bari e del Salento. Il coordinamento cinese è stato affidato al Purple Mountain Observatory di Nanchino, con il coinvolgimento di numerosi enti di ricerca e università, tra cui Hefei, Lanzhou e Pechino.

Un ruolo significativo nella missione è stato svolto dalla Sezione INFN di Lecce e dal Dipartimento di Matematica e Fisica di UniSalento. Attualmente partecipano alle attività dell’esperimento i professori Paolo Bernardini e Francesco de Palma, insieme ai ricercatori Antonio Surdo e Francesca Alemanno. Continuano a collaborare al progetto, pur operando in altre sedi, anche Ivan Demitri ed Elisabetta Casilli, oggi al GSSI dell’Aquila, e Giovanni Marsella, ora all’Università di Palermo.

I 10 anni di dati raccolti da DAMPE hanno permesso di spingere l’osservazione dei raggi cosmici a energie mai raggiunte prima da strumenti in orbita. I risultati sono stati pubblicati su numerose riviste scientifiche internazionali. In particolare, uno studio apparso su Nature ha messo in evidenza un brusco calo del flusso di elettroni e positroni cosmici a un’energia di 1 TeV. Inoltre, grazie alla capacità del rivelatore di misurare la carica delle particelle incidenti, sono emerse strutture complesse nello spettro dei raggi cosmici, distinguendo elementi che vanno dall’idrogeno al nichel.

Scoperte che rappresentano un passaggio fondamentale per comprendere i meccanismi di produzione e propagazione dei raggi cosmici nella Galassia, confermando il valore scientifico di una missione che, a distanza di un decennio, continua a produrre risultati di primo piano nella ricerca astrofisica internazionale.

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