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Taranto

Festival Mediterrae, il confronto sulla Paideia del Mediterraneo

Al Dipartimento Jonico dell’Università la seconda edizione dell’iniziativa che chiude il progetto P.R.I.A.M.O. Al centro il dialogo tra culture, formazione civica e sicurezza democratica

Festival Mediterrae, a Taranto il confronto sulla Paideia del Mediterraneo

Festival Mediterrae, a Taranto il confronto sulla Paideia del Mediterraneo

TARANTO - Si è svolta nella mattinata di ieri, negli spazi del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari Aldo Moro, la 2ª edizione del Festival Mediterrae, appuntamento dedicato quest’anno al tema della Paideia Mediterranea. L’iniziativa è stata promossa dalla professoressa Adriana Schiedi nell’ambito del progetto di ricerca P.R.I.A.M.O., di cui il festival rappresenta l’evento conclusivo.

Il confronto ha riunito relatori provenienti dal mondo accademico e istituzionale, con l’obiettivo di riflettere sul Mediterraneo come luogo di intersezione culturale e laboratorio di idee per la formazione del cittadino contemporaneo. Tra gli interventi, anche quello del S.I.A.P. Puglia, presente con il segretario regionale aggiunto Pasquale Antonazzo, che ha portato i saluti istituzionali insieme al segretario generale nazionale della CONFSAL.

Nel suo intervento, Antonazzo ha ribadito il ruolo centrale del dialogo, del rispetto e della fiducia nel rapporto tra cittadini e forze di polizia, sottolineando come la sicurezza non possa essere intesa esclusivamente come controllo del territorio. Il Mediterraneo, descritto come crocevia di popoli e culture, è stato indicato come lo spazio ideale in cui costruire ponti e non muri, favorendo relazioni fondate sulla cooperazione.

Secondo il rappresentante del S.I.A.P., la Polizia del presente e del futuro è chiamata a interpretare i bisogni sociali, a offrire supporto attraverso la formazione e a gestire i conflitti con strumenti non violenti. Una visione che punta a un modello di sicurezza democratica, basato sulla collaborazione attiva tra istituzioni e comunità locali, perché una società può dirsi realmente sicura solo se coesa.

Dal punto di vista scientifico e culturale, il Festival Mediterrae si propone di valorizzare la Paideia mediterranea come paradigma educativo capace di unire tradizione e innovazione. Al centro del dibattito, temi come la responsabilità civica, il pensiero critico, la creatività e la cura dell’altro e della casa comune, messi in relazione con le grandi sfide della contemporaneità, tra cui la povertà educativa e digitale.

L’iniziativa, ospitata nella sede di via Duomo 259, è stata aperta alla comunità, confermando la volontà degli organizzatori di rendere il sapere accademico uno strumento di dialogo e crescita condivisa per il territorio e per l’intero spazio mediterraneo.

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