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Estensione del Circondario giudiziario ai comuni della Bat, opportunità o autogol?

L’esponente della cittadinanza attiva, avvocato Alessandro Moscatelli, critica la proposta bipartisan e avverte sui rischi per la tenuta dell’ufficio giudiziario

Il Tribunale di Trani

Il Tribunale di Trani

TRANI - Un appello alla prudenza e un chiaro segnale di allarme arrivano dall’avvocato Alessandro Moscatelli, esponente della cittadinanza attiva, in merito all’ipotesi di estendere il circondario giudiziario del Tribunale di Trani ai comuni di Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando, così da far coincidere i confini giudiziari con quelli della provincia.

Moscatelli prende posizione dopo aver appreso dalla stampa che l’idea sarebbe sostenuta trasversalmente da esponenti di schieramenti politici opposti, da Forza Italia con il senatore Dario Damiani al Partito Democratico con Domenico De Santis. Una convergenza che, secondo il legale, rischia di produrre effetti opposti a quelli dichiarati.

Nel suo intervento, l’avvocato ricorda innanzitutto che le indagini più rilevanti, in particolare quelle legate alla criminalità organizzata e mafiosa, sono già di competenza distrettuale e vengono coordinate dalla Procura di Bari, rendendo quindi fuorviante il richiamo a presunte esigenze investigative locali.

La proposta viene definita demagogica, perché presentata come una necessità operativa per gli inquirenti, ma potenzialmente in grado di mettere in discussione la stessa esistenza del Tribunale di Trani. Una questione che, sottolinea Moscatelli, non può essere liquidata come una semplice operazione tecnica o finanziaria, ma richiede un’analisi approfondita delle conseguenze istituzionali.

Un altro aspetto centrale riguarda l’attuale composizione del circondario del Tribunale di Trani, che comprende anche Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Molfetta, comuni appartenenti alla provincia di Bari. Se si adottasse rigidamente il criterio della coincidenza tra confini provinciali e giudiziari, Trani rischierebbe di perdere la giurisdizione su questi centri più popolosi per acquisire tre realtà della Bat con un bacino di utenza nettamente inferiore.

Secondo Moscatelli, una simile scelta potrebbe aprire la strada, nel tempo, a valutazioni sulla presunta insostenibilità economica del Tribunale di Trani da parte del Ministero della Giustizia, mettendo a rischio la permanenza dell’ufficio giudiziario.

Da qui l’invito finale ai promotori dell’iniziativa e a chi la sostiene: se davvero l’ipotesi dovesse essere portata avanti, andrebbero fornite garanzie precise affinché il circondario del Tribunale di Trani continui a includere anche i comuni dell’area metropolitana di Bari, evitando scelte che potrebbero rivelarsi dannose per l’equilibrio complessivo della giustizia sul territorio.

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