BARI - I mercati di Campagna Amica in Puglia si sono trasformati in un grande palcoscenico dedicato alla cucina italiana patrimonio dell’umanità, con una serie di iniziative diffuse che hanno coinvolto agricoltori e cuochi contadini di Coldiretti. Una vera e propria staffetta del gusto che ha attraversato i farmers’ market regionali, diventati luoghi di incontro, racconto e condivisione delle radici gastronomiche del Paese.
Il riconoscimento Unesco affonda le sue origini nella tradizione culinaria delle campagne, dove ricette e saperi sono stati custoditi e tramandati nel tempo. Proprio da questo patrimonio nasce una cucina fatta di pochi ingredienti essenziali, capaci di raccontare territori e stagioni. Olio extravergine di oliva, grano duro, ortofrutta, pane e formaggi sono stati i protagonisti di un percorso che ha restituito centralità alla semplicità e all’autenticità delle produzioni agricole.
Al Mercato Coperto di Bari, i cuochi contadini hanno proposto uno dei piatti simbolo della tradizione locale, le strascinate con pomodorino fresco e cacioricotta, offrendo ai visitatori un assaggio che racchiude il legame diretto tra cucina, stagionalità e filiera corta.
La Puglia si conferma una delle tappe più significative di questo racconto collettivo. La regione rappresenta un pilastro dell’agroalimentare nazionale, con una filiera che vale circa 13 miliardi di euro e una Dop economy che conta oltre 60 prodotti certificati, coinvolge 4.300 operatori e genera un valore vicino ai 711 milioni di euro. Dati che spiegano il ruolo centrale delle materie prime di qualità e della tutela delle produzioni identitarie nella costruzione della cucina pugliese.
Una tradizione che nasce dalla terra ma guarda al mondo. La cucina italiana esprime oggi un valore complessivo di 251 miliardi di euro a livello globale, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025. Stati Uniti e Cina concentrano insieme oltre il 65% dei consumi mondiali, confermando come il successo internazionale della cucina italiana, e pugliese, si fondi su territori, produzioni certificate e un modello agricolo che continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama globale.
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