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Taranto

Festa dell’Immacolata, tra pettole, tradizioni e riti antichi

Un racconto vivo della vigilia più attesa dai tarantini, tra dialoghi di vicinato, riti familiari, preparativi, celebrazioni religiose ed eventi che animano Borgo e Città Vecchia

La processione dell'Immacolata a Taranto

La processione dell'Immacolata a Taranto - archivio

TARANTO - “Titina, accome stè?”.
Stoche bbone, cummà. Avìn’a pìgghjete ‘u cafè. Stonne pure do’ pèttele. L’hagghje fatte mò mò p’a vescìlie”.
’A ‘Mmaculate… Nà, crèie jè pure ‘u nome tuje: Concetta Immacolata! Jè festa granne allore. E sendùte ‘a nuèle stanotte? Cè beddezze! Aspette ca stoch’a ‘nghijane, t’hagghj’a cunda’ ‘nu fatte…”.

Discorsi fra vicine di casa nell’attesa della festa imminente che si respira nei vicoli della Città vecchia come tra i palazzoni di periferia, dove resta pressoché intatta l’atmosfera della tradizione. Mentre le due comari prendono il caffè e sgranocchiano le pettole appena tolte dall’olio bollente, con il sottofondo delle pastorali diffuse da qualche impianto stereo, vediamo cosa accade in questa circostanza.

Quella dell’Immacolata è la prima vigilia delle feste natalizie a Taranto (le altre, il 24 e il 31). È la giornata dei grandi preparativi, annunciata all’alba dalle bande musicali cittadine Paisiello, Santa Cecilia (convenzionate con il Comune) e Lemma (ingaggiata da privati) che allietano le vie cittadine. Le melodie di Ippolito, Lacerenza, De Benedictis per alcuni cullano gli ultimi sogni mentre per le casalinghe coincidono con la levataccia per i preparativi in cucina. La macchinetta del caffè è già sul fuoco e contemporaneamente si friggono le pettole, da far assaporare bollenti a marito e figli.

Rientra nella tradizione della vigilia anche l’“assalto” alle pescherie e ai mercati rionali per l’acquisto di baccalà, anguille e capitone, piatti principi della cena della vigilia e del pranzo dell’indomani, 8 dicembre. Il tutto, tenendo d’occhio il cartellino dei prezzi che ogni anno puntano sempre più verso l’alto, al contrario del contenuto del borsellino, sempre più magro.

Al pranzo della vigilia è consigliabile mantenersi leggeri. Ma non mancano coloro che fino al tramonto osservano il digiuno: i nonni, a tal proposito, dicevano: “Ci no’ fàce ‘u disciùne d’a ‘Mmaculàte o jè turche o jè cane”. Il digiuno, non obbligatorio per la Chiesa, è per chiedere la pace nel mondo e nelle famiglie e in ringraziamento all’Immacolata per aver salvato la città dai terremoti del 1710 e del 1743. Un tempo si usava rompere l’astinenza con un panino di pasta soffice, detto “mescetàre”, “pane della vigilia”, ottenuto mescolando con acqua calda un po’ di farina di grano fino ad ottenerne una forma tondeggiante. Dopo la cottura, ecco una pagnotta ovale di cento grammi o più.

Il pomeriggio correrà fra gli ultimi ritocchi all’albero natalizio, disponendo la serie delle luci e gli addobbi. Un’ultima occhiata al presepe, in molte case ritornato al posto d’onore. Un’aggiustatina al guardastelle, in alto sulla grotta, la pecorella caduta da rimettere in piedi e una controllata al motore che attiva il ruscelletto. Il tutto dovrà essere pronto in serata, all’arrivo di parenti e amici. Per meglio assaporare l’atmosfera si farà andare il cd delle pastorali; da tempo i vecchi dischi della Columbia, inservibili per i tanti graffi, figurano tra i pezzi pregiati dell’arredamento.

Un giro di carte non guasterà, nell’attesa dell’apertura dei negozi per gli ultimi acquisti, impiegandovi buona parte della tredicesima. Sono sprecate le raccomandazioni per l’acquisto di ciò che veramente serve: nel periodo natalizio tutto è utile. Anche le scarpe all’ultima moda che costano un patrimonio. A invogliare alle compere concorre la suggestione delle luminarie, fatte disporre dal Comune (quest’anno in misura ridotta) per evidenziare il clima natalizio.

A scandire l’avvicinarsi della sera, attendendo il rientro dalle compere, ecco i giochi tradizionali, con stoppa, banchetto, tombola e sette e mezzo. Quindi, tutti a tavola, fra tintinni di posate e di calici. Al termine, ripresa dei giochi fino a notte fonda.

Le iniziative al Borgo e in Città Vecchia

I bimbi potranno incontrare Babbo Natale, gli Elfi e il Grinch nelle casette con animazioni natalizie in piazza Immacolata e in Città Vecchia, con l’esibizione dei ballerini di swing per i vicoli. Dalle ore 19 alle 22 il Parco della Musica sarà il centro del divertimento in un hub animato dal Comitato dei Giochi del Mediterraneo con performance live, babydance e mascotte, con il concerto Candy Shop Vocal Trio. Visite saranno possibili al Villaggio di Natale al molo Sant’Eligio.

Le celebrazioni in Cattedrale

La mattina del 7 alle ore 11, dal santuario della Madonna della Salute il simulacro dell’Immacolata sarà traslato in Cattedrale, dove alle ore 11.30 sarà celebrata la santa messa. Alle ore 16.30 mons. Emanuele Tagliente e il Capitolo Metropolitano presiederanno i primi vespri; seguirà alle ore 17 la santa messa dell’arcivescovo Ciro Miniero che consegnerà ai parroci un cero da porre ai piedi delle effigi mariane nelle rispettive chiese, segno di unità della città attorno alla Patrona. Alla celebrazione parteciperanno consigli pastorali, responsabili e membri delle associazioni laicali. Il sindaco e il Comitato per la qualità della vita offriranno il cero alla Beata Vergine.

Lunedì 8, solennità di Maria SS. Immacolata, dopo la messa in Cattedrale delle ore 9.30, processione dell’Immacolata con tutte le confraternite per le vie del centro storico; presterà servizio la banda cittadina Santa Cecilia diretta dal maestro Giuseppe Gregucci.

La sagra della pettola tarantina

La sera della vigilia, domenica 7 dicembre, si terrà in Città Vecchia la 2ª edizione della “Sagra della pettola tarantina”, evento diffuso nei vicoli per immergersi nel clima natalizio autentico fra musiche tradizionali, prodotti enogastronomici e visite guidate.

Dalle ore 19 alle 24 si potrà gustare a 2 euro un cartoccio di pettole dolci o salate, o a 3 euro nelle varianti proposte nei vari esercizi indicati nel comunicato: Bar L’Aurora, Barrio, Caffè Letterario, Caffetteria San Cataldo, Cchiù Mange e Cchiù Iesse Pacce, Elysium Caffetteria (anche pettole per celiaci), Gata – Galleria Taranto, Gente di Mare, Il Simposio, La Casetta di Zio Gaetano 2.0, La Locanda dei Briganti, La Piazzetta, Limao, Fratelli Pesce, Matilde Caffè, Pasticceria Aiello, Tagii Restaurant, Vico Pizzeria.

Dalle ore 18, con partenza dall’Infopoint, visita guidata agli ipogei e al centro storico (ticket 12 euro, gratis bimbi fino a 12 anni). Alle ore 19, 20, 21 e 22 visite guidate alla Torre dell’Orologio in piazza Fontana (ticket 8 euro, gratis bambini fino a 8 anni). Aperte anche le botteghe artigiane della Città Vecchia e il CRAC Puglia con mostra a ingresso libero.

Non mancheranno per i vicoli le musiche tradizionali, a completare una serata che è ormai uno dei riti più identitari della città.

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