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Taranto

Ex Ilva, “Serve una posizione unitaria e l’intervento diretto dello Stato”

Le parole della Segretaria regionale della Cgil Puglia, Gigia Bucci a poche ore dall'inizio del vertice a Roma convocato dal Ministro Adolfo Urso

Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia

Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia

TARANTO - A poche ore dal vertice convocato oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, rivolge un appello esplicito alla delegazione regionale e alle istituzioni locali chiamate a discutere del futuro dell’ex Ilva. Bucci chiede che la Regione porti a Roma una posizione compatta a tutela dello stabilimento e dei lavoratori, ricordando che da giorni il sindacato attende un incontro diretto con il Governo.

Secondo la dirigente sindacale, al tavolo ministeriale non possono mancare la voce e le istanze delle migliaia di addetti, sia diretti sia dell’indotto, che vivono da anni in una condizione di incertezza occupazionale. Bucci definisce «da respingere con decisione» il piano illustrato dal ministro Urso, giudicato dalla Cgil come un progetto che potrebbe tradursi in una progressiva chiusura degli impianti del polo siderurgico.

La segretaria insiste sulla necessità di un quadro chiaro sugli investimenti, indispensabili per assicurare continuità produttiva, portare avanti il percorso di decarbonizzazione e tutelare ogni livello occupazionale, senza creare fratture tra le diverse aree dello stabilimento e tra i territori coinvolti.

Bucci critica inoltre l’esclusione delle rappresentanze sociali dal confronto istituzionale, definendola una scelta che «non rispetta il ruolo dei sindacati» in una vertenza così complessa. Da qui la richiesta al Governo di fornire risposte definitive sulle strategie industriali, indispensabili per allentare la tensione di chi teme per il proprio lavoro e il proprio reddito.

Per la Cgil, resta centrale la necessità di un intervento diretto dello Stato nella compagine societaria, anche in forma temporanea, per garantire il completamento delle bonifiche e dei processi di transizione energetica. Senza questo passo, sostiene Bucci, sarà difficile favorire l’ingresso di nuovi investitori privati e assicurare un futuro produttivo e occupazionale allo stabilimento siderurgico di Taranto.

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