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Nardò
05 Dicembre 2025 - 09:20
Tatiana Tramacere
NARDÒ - Ha spiegato ai carabinieri che sarebbe stata Tatiana Tramacere a chiedergli aiuto, perché “era l’unico di cui si fidava”. È questa la ricostruzione fornita da Dragos-Ioan Gheormescu, trentenne di origine romena, ascoltato ieri sera dai militari sia prima sia dopo il ritrovamento della giovane nella palazzina in cui abita, a Nardò. La versione del ragazzo, secondo quanto trapelato, sarebbe stata confermata dalla stessa ventisettenne, che dopo i controlli in ospedale è tornata a casa nella notte.
Gheormescu ha riferito che Tatiana gli avrebbe confidato di sentirsi “giù di morale”, chiedendogli aiuto per isolarsi dal mondo per qualche giorno, con l’intenzione di rientrare a casa a breve. Avrebbe anche raccontato di aver tentato di persuaderla a interrompere quella scelta di allontanamento, soprattutto quando ha compreso il clamore che la scomparsa stava suscitando.
Quando i carabinieri sono entrati nella sua abitazione, la giovane non è stata trovata subito. Solo in un secondo momento è emerso che si era nascosta al buio in un abbaino accessibile dal terrazzo, dove si sarebbe rifugiata spontaneamente per evitare di essere individuata. La ricostruzione è stata confermata dagli investigatori del nucleo operativo, che nelle scorse settimane avevano analizzato immagini di videosorveglianza, tabulati e testimonianze.
Gli accertamenti hanno mostrato che i due avevano una relazione. In particolare, le telecamere del parco Raho – dove Gheormescu lavora in un bar – li hanno ripresi mentre si scambiavano un bacio, prima di dirigersi verso la palazzina in cui vive il trentenne. Da quel momento Tatiana non era più stata vista uscire, circostanza che aveva intensificato le ricerche e alimentato preoccupazione tra familiari e cittadini.
Intercettata dai carabinieri al momento del ritrovamento, la giovane avrebbe ripetuto più volte: “Non ho fatto niente”, apparendo spaventata e provata. Dragos, da parte sua, ha sostenuto che Tatiana stesse affrontando un periodo complesso, anche per problemi di salute, e che il suo comportamento fosse legato a quella situazione.
Le indagini proseguono per chiarire ogni passaggio dei giorni trascorsi dalla ventisettenne all’interno della palazzina e per definire con precisione le responsabilità e la natura della vicenda.
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