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Bitonto
04 Dicembre 2025 - 10:45
La Polizia di Stato di Bari
BARI - La Polizia di Stato ha eseguito questa mattina 29 ordini di carcerazione, firmati lo scorso 1 dicembre dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti al clan Conte di Bitonto. Tutti sono stati condannati in via definitiva per reati legati al traffico di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, mentre uno di loro risponde anche di associazione mafiosa.
I provvedimenti rappresentano la naturale prosecuzione di un’attività investigativa avviata dopo la tragica uccisione, il 30 dicembre 2017, di Anna Rosa Tarantino, vittima innocente del conflitto tra gruppi criminali opposti per il controllo delle piazze di spaccio di Bitonto. Nonostante le dure misure adottate dopo quel delitto, i due clan hanno continuato a fronteggiarsi con scontri armati per assicurarsi i proventi del traffico di droga.
Per questo gli approfondimenti degli investigatori si sono concentrati sull’organizzazione interna del clan Conte, dando vita all’operazione denominata “Market Drugs”, finalizzata a colpire la rete associativa che gestiva lo smercio di stupefacenti, inizialmente rimasta sullo sfondo delle indagini legate agli omicidi, alle armi e ai ferimenti.
Le misure di oggi sono state eseguite dagli agenti della Squadra Mobile di Bari e dal Commissariato di Bitonto, e hanno riguardato membri del clan già detenuti in vari istituti penitenziari italiani oltre ad altri ancora in libertà. Un contributo ritenuto decisivo è arrivato dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, che hanno consentito di delineare l’esistenza di una struttura criminale radicata, organizzata secondo schemi consolidati e attiva nella gestione di ingenti quantitativi di stupefacenti distribuiti nelle due piazze di spaccio ritenute sotto il controllo del gruppo.
L’indagine conferma, secondo gli investigatori, la capacità del clan di trasformare il traffico di droga in un sistema altamente redditizio, fondato su precise gerarchie e modalità operative che gli ordini di carcerazione odierni mirano a disarticolare in modo definitivo.
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