Condannata a 7 anni per maltrattamenti ai danni del marito poi suicida

BARI - Il giudice per l’udienza preliminare di Bari ha condannato a 7 anni di reclusione una donna straniera imputata per maltrattamenti in famiglia nei confronti del marito, morto suicida il 10 aprile 2024 dopo essersi lanciato dal balcone dell’abitazione dei genitori a Santeramo in Colle. La sentenza, emessa al termine del rito abbreviato, ha escluso l’aggravante che avrebbe collegato la morte dell’uomo alle condotte contestate.

Il gup ha inoltre stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva a carico dell’imputata: 30 mila euro per ciascun genitore della vittima e 40 mila euro per la figlia minorenne mentre il risarcimento definitivo sarà quantificato in un secondo momento.

Secondo quanto emerso dagli atti, la relazione familiare era segnata da un clima costante di tensione. La donna avrebbe accettato con riluttanza la vita nel centro del Barese, manifestando più volte il desiderio di tornare nel proprio Paese. Durante un periodo trascorso all’estero con la figlia, avrebbe rivolto al marito minacce e pressioni economiche, sostenendo che non sarebbe più rientrata se non avesse ricevuto denaro. Nei verbali sono riportate frasi attribuite all’imputata in cui avrebbe annunciato l’intenzione di impedire alla figlia di vedere il padre e di pretendere lo stipendio e la casa.

Il capo d’imputazione ricostruisce un quadro fatto di vessazioni continue, richieste di denaro e comportamenti tali da costringere l’uomo, il 3 aprile, una settimana prima del suicidio, a lasciare l’abitazione coniugale e trasferirsi dai genitori. La sentenza chiude il primo grado del procedimento per maltrattamenti, lasciando al futuro giudizio civile la definizione del risarcimento integrale per i familiari della vittima.