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Bari

Ville, appartamenti e ristoranti di lusso sequestrati a due fratelli imprenditori: sigilli a 35milioni di euro

La Guardia di Finanza esegue un maxi sequestro di prevenzione disposto dal Tribunale di Bari. Contestata una sproporzione patrimoniale rispetto ai redditi leciti e una lunga serie di vicende penali prescritte

La Guardia di Finanza di Bari

La Guardia di Finanza di Bari

BARI - Maxi sequestro di prevenzione questa mattina a carico di due imprenditori baresi attivi nel settore edilizio, destinatari di un provvedimento patrimoniale del valore stimato di circa 35 milioni di euro. Il decreto, emesso dalla Terza Sezione Penale del Tribunale di Bari in funzione di Tribunale di Prevenzione su proposta della Procura, è eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Bari insieme al Servizio Centrale I.C.O.

L’operazione rappresenta l’esito di una lunga attività investigativa economico-patrimoniale condotta dal Nucleo Pef della Guardia di Finanza e dallo Scico, finalizzata a ricostruire la pericolosità sociale dei due e a individuare gli asset riconducibili ai loro nuclei familiari e a soggetti ritenuti prestanome. L’indagine trae origine dal fatto che i due imprenditori, negli anni, sono stati coinvolti in diverse vicende giudiziarie per reati considerati “lucrogenetici”: truffa, falso, abusivismo edilizio, corruzione e bancarotta. Procedimenti spesso finiti in prescrizione, tra cui spicca la contestazione di una truffa aggravata ai danni della Provincia di Bari, con presunti pagamenti per oltre 20 milioni di euro relativi a lavori mai eseguiti o completati solo in parte.

Gli investigatori hanno ricostruito una condotta ritenuta abituale e non episodica, tale da qualificare i due fratelli come soggetti “socialmente pericolosi”, responsabili di un arricchimento considerato incompatibile con i redditi dichiarati. Il periodo di pericolosità individuato dai magistrati si estende, per il primo imprenditore, dal 2006 al 2013 e poi nel 2023, mentre per il secondo dal 2017 al 2019.

Dalle verifiche contabili e patrimoniali è emersa una notevole sproporzione tra risorse lecite e incrementi patrimoniali ritenuti ingiustificati, concretizzati nell’acquisto di immobili e attività imprenditoriali. Il provvedimento colpisce appartamenti a Cortina d’Ampezzo, Milano e Bari, oltre a due ville di pregio situate a Porto Rotondo e a Ostuni, nella località di Rosa Marina. Sigilli anche a numerosi compendi aziendali distribuiti in Sardegna, Emilia-Romagna, Puglia e Lazio, oltre a bar, ristoranti e rapporti finanziari riconducibili ai due imprenditori e ai loro prestanome.

Secondo gli investigatori, i due fratelli avrebbero fatto ricorso a persone di fiducia per occultare la reale proprietà dei beni, mantenendone comunque la disponibilità di fatto. Una manovra che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, mirava a eludere le disposizioni previste dalle misure di prevenzione patrimoniali.

Al termine dell’operazione, la Guardia di Finanza procederà all’immissione in possesso di tutti i beni sequestrati in favore dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale. L’inchiesta, sottolinea la Procura, conferma l’importanza di colpire i patrimoni accumulati illecitamente e l’attenzione costante della magistratura barese nella complessa materia della prevenzione antimafia.

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