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Taranto

Semat Sud ferma le attività: 220 lavoratori verso il licenziamento

Le segreterie Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil denunciano i primi effetti del piano “corto” sull’indotto del siderurgico e chiedono un intervento immediato di Palazzo Chigi per scongiurare i licenziamenti

Ex Ilva

Ex Ilva

TARANTO - Una comunicazione arrivata nel pomeriggio di ieri ha confermato il timore che da giorni agitava l’indotto dell’ex Ilva: la Semat Sud srl, storica azienda impegnata nelle manutenzioni e nei lavori di risanamento dello stabilimento, ha annunciato la cessazione delle attività e l’avvio della procedura di licenziamento per 220 operai edili. Una decisione che, secondo le organizzazioni sindacali, rappresenta il primo pesante effetto del cosiddetto piano “corto” elaborato dal Governo per il sito siderurgico.

Le segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil parlano apertamente di “drammatici effetti” che già si stanno abbattendo sui lavoratori e denunciano l’urgenza di un cambio di rotta. Per i sindacati, non c’è più tempo da perdere: serve una convocazione immediata del tavolo a Palazzo Chigi, richiesta anche dalle sigle metalmeccaniche Fim, Fiom e Uilm, per ritirare il piano e definire un intervento pubblico che accompagni la transizione ecologica dello stabilimento senza scaricare il prezzo su centinaia di famiglie.

Nella loro presa di posizione, le tre sigle del comparto edile chiamano in causa anche le istituzioni pugliesi e locali. Rivolgendosi al presidente della Regione Puglia Antonio Decaro, al sindaco di Taranto Piero Bitetti, al presidente della Provincia Gianfranco Palmisano e ai parlamentari ionici, chiedono un intervento immediato a sostegno delle mobilitazioni dei lavoratori e per scongiurare lo scenario dei licenziamenti.

Secondo i sindacati, lo stop di Semat Sud non è un caso isolato ma il segnale di una crisi che rischia di estendersi a tutto l’indotto, aprendo una fase di grande instabilità occupazionale. Una situazione che, avvertono, richiede una risposta rapida e coordinata da parte del Governo e delle istituzioni territoriali per evitare che l’emergenza lavoro diventi irreversibile.

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