Pressione idrica ridotta, “Così i più fragili restano senza acqua e non partono neanche gli scaldabagni”

LECCE - Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro torna a puntare l’attenzione sulla riduzione della pressione idrica decisa da Acquedotto Pugliese a partire dal 20 ottobre per far fronte alla scarsità d’acqua negli invasi. Una misura che, secondo l’esponente politico, starebbe creando forti disagi alle fasce più fragili della popolazione, in particolare a chi vive in abitazioni popolari sopra il secondo piano senza la possibilità di installare un’autoclave.

Pagliaro riferisce di aver ricevuto numerose segnalazioni da anziani e famiglie che, da oltre un mese, si ritrovano con acqua disponibile solo nelle ore notturne e costretti a riempire taniche e bacinelle per far fronte alle necessità quotidiane. Durante il giorno, racconta il consigliere, dai rubinetti arriverebbe soltanto un filo d’acqua, insufficiente persino ad attivare gli scaldabagni, con la conseguenza di dover utilizzare acqua gelida.

Per Pagliaro, il problema riguarda soprattutto chi non può permettersi l’acquisto e l’installazione di un sistema di pompaggio, mentre chi dispone di un’autoclave riesce comunque ad avere una fornitura regolare e anche acqua calda. Una situazione che, denuncia, crea una disparità tra cittadini e finisce per colpire chi ha minori risorse economiche.

Il consigliere regionale chiede ad Acquedotto Pugliese di intervenire con urgenza per garantire a tutti un livello minimo di servizio, definendo l’acqua un diritto essenziale. Pagliaro sollecita inoltre il futuro governo regionale a considerare la questione idrica una priorità da affrontare con soluzioni strutturali.