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Il fatto

Qualità della vita 2025: Bari e Lecce arretrano, Taranto scivola al 99° posto

La nuova classifica del Sole 24 Ore fotografa le province pugliesi. Brindisi e Foggia crescono di un solo punto, la Bat resta ferma. Crollo di Lecce in “Ambiente e servizi” e discesa netta di Taranto in “Ricchezza e consumi”

Una veduta aerea di Bari

Una veduta aerea di Bari

BARI - La trentaseiesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, diffusa oggi e riferita alle 107 province italiane, fotografa un quadro poco incoraggiante per la Puglia. L’indagine, nata nel 1990 e articolata su sei grandi indicatori – Giustizia e Sicurezza, Ricchezza e Consumi, Demografia e Società, Ambiente e Servizi, Cultura e Tempo Libero, Affari e Lavoro – evidenzia un arretramento complessivo del territorio regionale.

Il capoluogo Bari perde 2 posizioni, scivolando dal 65° al 67° posto. Peggio fa Lecce, che arretra di 9 gradini, fermandosi all’81° posto. La provincia di Taranto cede 5 posizioni, collocandosi al 99° posto su 107, tra le performance più negative in Puglia.

Restano sostanzialmente stabili o con progressi minimi gli altri territori: la Bat conferma l’86° posto, Brindisi sale all’88°, mentre Foggia raggiunge il 98° posto, avanzando anch’essa di una sola posizione.

Nel dettaglio degli indicatori, il calo più marcato riguarda Lecce, che in “Ambiente e Servizi” perde 19 posizioni, passando dal 20° al 39° posto. Bari, invece, registra un segnale positivo in “Affari e Lavoro”, con un recupero di 26 posizioni (dal 68° al 42° posto). Taranto segna uno dei dati più critici in “Ricchezza e Consumi”, scendendo dall’80° al 95° posto.

La fotografia complessiva restituisce una regione che fatica a tenere il passo nei principali indicatori di benessere, confermando criticità strutturali già emerse negli anni precedenti.

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