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Taranto

Due Mari Marathon, “Serve umiltà, non si cresce con le barricate”

La reazione social di Luciano Manna, fondatore di VeraLeaks, dopo la replica degli organizzatori dell'evento che ieri ha creato molti disagi alla città

Un bus della Kyma Amat

Un bus della Kyma Mobilità - archivio

TARANTO - Le spiegazioni diffuse dall’ASD Nuova Atletica Taranto sulla gestione della Due Mari Marathon non sono bastate a calmare gli animi. Anzi, nella giornata successiva alla corsa, disputata ieri 30 novembre, le polemiche sui social si sono intensificate, alimentate da cittadini, politici e associazioni che lamentano pesanti disagi.

Tra i numerosi interventi pubblici spicca quello di Luciano Manna, fondatore di VeraLeaks, che con un commento pubblicato sui social ha sintetizzato il malcontento diffuso in città. Manna contesta soprattutto il tono del comunicato dell’associazione organizzatrice, ritenuto poco incline al dialogo con la cittadinanza: secondo lui, nel testo si percepirebbe “un ulteriore solco e una barricata”, un’occasione mancata per ricucire con la comunità.

Manna rileva che sarebbe bastato «un po’ di umiltà e l’ammissione di alcuni errori di logistica» che, a suo dire, avrebbero creato criticità a esercizi pubblici essenziali e, in alcuni casi, problemi di sicurezza. A suo giudizio, la narrazione proposta dagli organizzatori sembra contrapporre “maratoneti da una parte e babbani in auto dall’altra”, quando invece Taranto è «piena di associazioni sportive e persone che vivono lo sport, da professionisti e da amatori».

Il fondatore di VeraLeaks porta anche alcune testimonianze concrete, come quella di un maratoneta che avrebbe affermato di aver «corso da solo in tangenziale». Manna richiama inoltre il video di una vigilessa che illustrava le limitazioni alla circolazione, descrivendo una chiusura totale delle vie d’accesso alla città, con percorsi alternativi che «convogliavano tutti nella stessa gabbia stradale scelta come tracciato».

Per Manna, è questo il nodo centrale: «La comunità non cresce creando barricate, noi contro voi». Suggerisce perciò all’ASD organizzatrice di affidarsi, per le prossime edizioni, a professionisti della logistica, oltre a migliorare radicalmente la comunicazione con la cittadinanza. «La città è di tutti – scrive – e la crescita è responsabilità di tutti. Se qualcuno solleva osservazioni reali e sensate, non dovrebbe essere bollato con il banale “vi lamentate sempre”».

Una riflessione amara, la sua, che si chiude con un monito rivolto agli organizzatori: senza un cambio di passo, il rischio è quello di «ripetere gli stessi errori» e compromettere la riuscita dei futuri eventi sportivi.

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