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Taranto
28 Novembre 2025 - 12:56
Vertice a Roma sull'ex Ilva - archivio
TARANTO - La Cisl e la Fim Cisl Taranto Brindisi confermano la loro partecipazione all’incontro odierno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presentandosi a Roma già dalle 15 per ribadire, con maggiore determinazione dopo lo sciopero del 20 novembre, le ragioni della mobilitazione e la necessità di tutelare i lavoratori e il futuro del comparto siderurgico nazionale.
La delegazione dei due sindacati territoriali sarà presente in rappresentanza dell’intero perimetro produttivo dell’ex Ilva, sottolineando l’unità del gruppo e rifiutando qualsiasi logica di frammentazione. Una scelta che intende mettere in chiaro, fin dall’avvio dei lavori ministeriali, l’opposizione a qualunque tentativo di separare sedi, competenze o prospettive industriali.
Per Cisl e Fim Cisl Taranto Brindisi, la possibilità di aprire “due tavoli” di confronto invece di uno solo rappresenterebbe un segnale pericoloso. Una divisione ritenuta “inspiegabile e ingiustificata”, che alimenterebbe lo spettro di una vendita a pezzi dello stabilimento e, con essa, l’indebolimento strutturale di un settore già attraversato da incertezze e instabilità produttiva.
Secondo i sindacati, lo scenario di uno spezzatino dell’ex Ilva metterebbe a rischio la continuità dei vari siti, determinando un calo qualitativo dell’intera filiera e penalizzando un comparto considerato strategico per le politiche industriali italiane. “Non possiamo accettare percorsi che compromettano la competitività del settore siderurgico nazionale”, spiegano le segreterie territoriali nella nota.
Da qui l’appello rivolto alle istituzioni e a tutte le componenti coinvolte affinché il confronto rimanga unitario e orientato a un progetto complessivo per la siderurgia italiana. I sindacati chiedono un percorso di dialogo aperto, che veda seduti allo stesso tavolo tutti gli attori, con l’obiettivo di delineare una prospettiva industriale solida e duratura per lavoratori e stabilimenti.
“Solo mantenendo un polo integrato – concludono – si potrà assicurare al Paese una produzione competitiva e sostenibile, garantendo allo stesso tempo diritti, occupazione e un futuro certo al settore.”
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