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Taranto
28 Novembre 2025 - 06:24
Svolta per il Mar Grande: via libera del MASE al nuovo piano di indagini
TARANTO - È arrivato il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al piano di indagini ambientali che apre la strada alla nuova deperimetrazione del SIN Mar Grande, considerato un passaggio cruciale per ridefinire l’assetto produttivo e ambientale dell’area portuale. L’approvazione riguarda il progetto che stabilisce modalità e criteri delle verifiche necessarie a escludere dal perimetro del Sito di Interesse Nazionale le zone risultate non contaminate, così da rimuovere vincoli che da anni limitano lo sviluppo del fronte marittimo.
Il provvedimento arriva a circa 11 mesi dalla prima, storica deperimetrazione formalizzata con Decreto Ministeriale n. 449 del 20 dicembre 2024, che aveva posto fine a un’attesa durata oltre 25 anni. Un risultato che allora inaugurò una nuova fase per la gestione del territorio e che oggi trova un ulteriore tassello operativo.
Il progetto approvato è il risultato di una lunga attività di coordinamento istituzionale, condotta dal Viceministro al MASE Vannia Gava, in collaborazione con il Commissario straordinario per le bonifiche Vito Felice Uricchio, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio Giovanni Gugliotti, il direttore generale del Dipartimento economia circolare e bonifiche del MASE Luca Proietti, il dirigente della Divisione bonifiche del Ministero Nazzareno Santilli, l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, la direttrice generale di ISPRA Maria Siclari e il direttore generale di ARPA Puglia Vito Bruno. Ai lavori hanno preso parte anche i principali organismi di controllo, tra cui ISPRA, ARPA e la Capitaneria di Porto di Taranto, garantendo un quadro tecnico-amministrativo solido e condiviso.
Un ruolo determinante è stato svolto dal mondo accademico tramite il Consorzio interuniversitario CoNISMa, con un team di esperti guidato dal professor Angelo Tursi, che ha fornito il supporto scientifico richiesto dalle procedure.
Secondo il Commissario Uricchio, l’ok al progetto rappresenta molto più di un passaggio tecnico. Nelle sue parole, questo atto segna la prova concreta di un modello di cooperazione interistituzionale che ha permesso di superare quelle “inerzie burocratiche” che per anni hanno rallentato le bonifiche. Uricchio ha sottolineato come il percorso sia stato scandito da un cronoprogramma mensile rigoroso, con riunioni operative che non si sono limitate alla verifica degli step precedenti ma hanno funzionato come sedi decisionali capaci di affrontare e risolvere le criticità. Un metodo che, secondo il Commissario, dimostra come la pubblica amministrazione possa rispondere con efficienza quando supportata da una chiara volontà politica e da un adeguato contributo scientifico.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente dell’Autorità portuale, Giovanni Gugliotti, che ha definito l’approvazione del piano di indagini un risultato frutto di una collaborazione intensa tra istituzioni e mondo scientifico. Gugliotti ritiene che questo passaggio permetterà all’ente di procedere più rapidamente nel percorso di transizione energetica del porto, puntando a integrare le attività logistiche tradizionali con i progetti a impatto ambientale ridotto previsti per i prossimi anni.
L’obiettivo principale dell’intero processo resta la restituzione all’uso produttivo e logistico di ampie porzioni dello specchio d’acqua del Mar Grande. La nuova deperimetrazione, una volta completata, rappresenterà infatti la condizione essenziale per avviare i lavori di dragaggio dei fondali, considerati indispensabili per garantire la manovra e l’ingresso delle grandi navi portacontainer e delle navi da crociera di ultima generazione.
Con questo passaggio, Taranto conferma la volontà di unire transizione ecologica e sviluppo industriale, mettendo le basi tecniche e amministrative necessarie per rafforzare il ruolo dello scalo jonico nel sistema della logistica marittima internazionale.
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