Cerca

Cerca

Il Siderurgico

Ex Ilva, alta tensione alla vigilia dell'incontro

Fiom e Uilm di Taranto pronte a non partecipare. La Fim Cisl: «Affermeremo le rivendicazioni emerse durante le giornate di mobilitazione»

Ex Ilva, alta tensione alla vigilia dell'incontro

Ex Ilva, alta tensione alla vigilia dell'incontro

«Senza il ritiro del piano “corto” Fiom e Uilm di Taranto non parteciperanno all’incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy» in calendario per domani, venerdì 28 novembre.

E' una vigilia ad alta tensione, quella che precede il nuovo round a Palazzo Piacentini. «Il governo Meloni, ad oggi, nonostante le iniziative di mobilitazioni con sciopero in tutti i siti dell’ex Ilva, sulla richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali di ritirare il piano di chiusura, non ha fatto nessun passo indietro. Infatti, in questi giorni la gestione commissariale sta proseguendo con   le attività propedeutiche alla chiusura totale degli impianti, a partire dagli stabilimenti del nord, e si stanno preparando a fermare le cokerie a partire dal primo di gennaio» scrivono i metalmeccanici tarantini di Cgil e Uil.

«In queste ore abbiamo appreso che dal 1 gennaio 2026 non è in programmazione l’arrivo delle navi di fossili utili a garantire la marcia delle batterie» si legge ancora nella nota a firma delle segreterie provinciali e delle Rsu di Acciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria di Fiom e Uilm. «Il Ministro Urso, così come abbiamo ribadito nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi, sta decretando la chiusura di un sito dichiarato per 13 anni d’interesse strategico del nostro Paese dando mandato ai Commissari di AdI in As di portare a compimento il piano corto. Inoltre,  il  decreto  non  risponde  all’esigenza  imminente di reperire  risorse finanziare, se non attraverso l’utilizzo di 108 milioni, residui del finanziamento ponte che servirà ad arrivare, nella migliore   delle   ipotesi,  fino a febbraio   2026   utilizzando   soprattutto la   cassa   integrazione straordinaria per finanziare le attività sulle spalle dei  lavoratori. Cosa accadrà dal primo di marzo 2026 in assenza di un futuro acquirente? A questa domanda non c’è mai stata una risposta da parte del Ministro Urso in quanto è consapevole che senza risorse e senza acquirente si determinerebbe il collasso dell’ex Ilva».

Da parte sua la Fim Cisl evidenzia che «domani sarà al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per affermare le rivendicazioni emerse durante le giornate di mobilitazione per una transizione socialmente sostenibile».

Biagio Prisciano - Fim Cisl

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori