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L'intervento

Ex Ilva, “Serve una decisione immediata, Taranto non può aspettare”

Il presidente dei senatori del Partito Democratico Francesco Boccia denuncia il silenzio dell’Esecutivo e critica il nuovo scenario industriale che potrebbe portare fino a 12 mila esuberi. “La città non può pagare l’assenza di una strategia”

Francesco Boccia

Francesco Boccia

TARANTO - Il dibattito sul futuro dell’ex Ilva continua ad accendersi dopo la dura presa di posizione di Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito Democratico, che sollecita un intervento diretto del Governo e della Presidente del Consiglio. Secondo il dirigente dem, la situazione dello stabilimento siderurgico avrebbe raggiunto “un livello ormai ingestibile”, mentre da Roma continuerebbero a filtrare soltanto annunci privi di una linea chiara.

Nel comunicato, Boccia punta il dito contro il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, accusandolo di aver “illuso i tarantini per tre anni” senza mai presentare un percorso definitivo. Al centro delle critiche c’è l’ipotesi di un nuovo piano industriale, descritto come un progetto che potrebbe comportare “tagli fino a 12 mila posti di lavoro” e una frammentazione delle attività, scenario che per Boccia equivarrebbe a una vera e propria deindustrializzazione della città.

Il presidente dei senatori dem richiama le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, che da tempo avvertono il rischio di un collasso produttivo e sociale. Boccia evidenzia che, senza una strategia “solida e credibile”, l’Italia potrebbe perdere il suo impianto siderurgico più grande, con ripercussioni “devastanti” sul tessuto economico, sull’ambiente e sull’occupazione dell’intero Mezzogiorno.

Il senatore chiede quindi alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di interrompere quella che definisce “una fase di ambiguità” e di assumere una posizione netta. Per Boccia è necessario un intervento immediato di Palazzo Chigi, capace di delineare un piano pubblico-privato fondato su tre pilastri: continuità produttiva, tutela dei lavoratori e investimenti reali nel processo di decarbonizzazione.

Il comunicato si conclude con un attacco frontale al Governo, accusato di aver alimentato aspettative senza tradurle in atti concreti: Boccia sostiene che, in tre anni, siano state fatte molte promesse e nessuna scelta risolutiva. E avverte che l’ex Ilva “non può diventare l’ennesima vittima dell’incapacità decisionale della destra al governo”, chiedendo una svolta immediata per evitare che Taranto paghi ancora una volta il prezzo dell’incertezza.

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