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Bari

Rapina in un centro scommesse, misura cautelare per un 23enne

Il giovane è ai domiciliari con l’accusa di aver minacciato una commessa e sottratto circa 1.500 euro. L’indagine procede nella fase preliminare

I Falchi della Squadra Mobile di Bari

I Falchi della Squadra Mobile di Bari

BARI - Nel pomeriggio dell’11 novembre la Polizia di Stato ha eseguito una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un ragazzo di 23 anni, con precedenti, ritenuto il presunto responsabile della rapina avvenuta il 17 settembre in un centro scommesse del quartiere San Pasquale. Il provvedimento è stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica.

Secondo la ricostruzione formulata dagli investigatori e accolta dal GIP, il giovane sarebbe entrato nel locale indossando occhiali da sole e un cappellino nero, mimetizzandosi tra gli avventori. Dopo aver effettuato una giocata su una macchinetta automatica nella zona retrostante, avrebbe atteso che non vi fossero altri clienti e, avvicinatosi alla dipendente, l’avrebbe minacciata con una pistola per farsi consegnare circa 1.500 euro custoditi in cassa. Terminato il colpo, si sarebbe allontanato rapidamente facendo perdere le proprie tracce.

La Polizia di Stato è intervenuta immediatamente con i Falchi della Squadra Mobile, il personale delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e gli operatori del Gabinetto di Polizia Scientifica, avviando un’attività investigativa che ha permesso in breve tempo di ricostruire i movimenti dell’autore.

Le analisi condotte sul posto hanno portato all’acquisizione di impronte rinvenute sulla macchinetta dove il giovane aveva giocato poco prima della rapina. Altrettanto decisive sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza, che hanno contribuito a delineare il profilo dell’indagato.

Il giorno successivo ai fatti il 23enne, ormai ricercato, si è presentato spontaneamente negli uffici della Squadra Mobile accompagnato dal proprio avvocato. In quella circostanza ha ammesso la propria responsabilità e ha consegnato la pistola utilizzata durante la rapina, una pistola a salve priva di tappo rosso e senza segni identificativi.

Gli accertamenti proseguono nella fase delle indagini preliminari, durante la quale il giovane sarà ascoltato nell’interrogatorio di garanzia. La sua eventuale colpevolezza dovrà essere definita in sede processuale nel pieno contraddittorio tra accusa e difesa.

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