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Elezioni regionali
14 Novembre 2025 - 08:00
Gianfranco Chiarelli ed Emiliano Messina
TARANTO - L’UDC Puglia interviene con una nota dura sulla situazione del Pronto Soccorso cittadino, denunciando una condizione definita ormai insostenibile. Il commissario regionale Gianfranco Chiarelli e il responsabile del Dipartimento Sanità del partito Emiliano Messina richiamano l’attenzione sui disagi quotidiani che colpiscono una città da quasi 200.000 abitanti, costretta a fare affidamento su un solo presidio di emergenza.
Secondo il partito, le scene di barelle nei corridoi, pazienti costretti ad attendere anche oltre 12 ore e operatori sanitari sotto pressione sono diventate la normalità. Un contesto che mette a rischio la qualità dell’assistenza e alimenta frustrazione tra cittadini e personale. «Il Pronto Soccorso di Taranto vive un sovraffollamento cronico – denuncia Messina – aggravato dal fatto che molti pazienti arrivano anche dai comuni limitrofi. Le attese prolungate compromettono sicurezza e serenità, mentre gli operatori lavorano in condizioni che possono portare allo stress e perfino al burnout».
Per Chiarelli e Messina è arrivato il momento di riconoscere che «un solo Pronto Soccorso non basta più». Entrambi chiedono una programmazione sanitaria coraggiosa, che riporti Taranto al centro delle scelte regionali. Chiarelli, candidato alle prossime elezioni regionali, accusa la giunta uscente di aver chiuso il secondo presidio della città e di proporne oggi la riapertura «a ridosso della campagna elettorale».
L’esponente UDC richiama anche i vincoli normativi: la creazione di un nuovo Pronto Soccorso deve rispettare il decreto ministeriale 70, che prevede il supporto di un ospedale di base dotato delle principali discipline come medicina generale, chirurgia e ortopedia. «Senza un vero ospedale a supporto – spiega – si rischia di costruire un contenitore senza struttura, incapace di risolvere i problemi».
La nota del partito sottolinea inoltre la necessità di valorizzare il personale sanitario, provato da anni di precarietà e carichi di lavoro elevatissimi. «Serve una visione d’insieme – afferma Chiarelli – che metta ordine nella rete dell’emergenza-urgenza, oggi in evidente affanno».
La conclusione è un appello rivolto alla politica e alla comunità: «Taranto non può più essere lasciata sola», affermano Chiarelli e Messina. Dopo 20 anni di attese e promesse disattese, per l’UDC è il momento di voltare pagina e puntare su un sistema sanitario «efficiente, programmato e realmente vicino alle persone».
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