Cerca

Cerca

Taranto

Ex Ilva, "Senza un piano reale di accompagnamento rischiamo una crisi sociale senza precedenti”

Il sindaco Piero Bitetti commenta il vertice Governo-sindacati: “La decarbonizzazione è la strada giusta, ma mancano misure concrete per la riqualificazione e il sostegno ai lavoratori”

Piero Bitetti

Piero Bitetti

TARANTO - “La decarbonizzazione è l’unica via percorribile, ma senza un piano reale di accompagnamento rischiamo una crisi sociale senza precedenti”. Così il sindaco Piero Bitetti commenta gli esiti del vertice tra Governo e sindacati sulla vertenza ex Ilva, all’indomani dell’annuncio di un massiccio ricorso alla cassa integrazione.

Per il primo cittadino, quanto emerso dall’incontro “non mi sorprende, perché la riduzione dei posti di lavoro legata alla transizione ecologica era ampiamente prevista”. Tuttavia, osserva Bitetti, “manca ancora un progetto concreto per gestire questo passaggio epocale: nessuna parola chiara è stata spesa su riqualificazione dei dipendenti, riconversione occupazionale e sostegno ai redditi”.

Il sindaco sottolinea anche l’assenza di informazioni ufficiali sull’eventuale ingresso di un nuovo investitore industriale disposto a sostenere la trasformazione green dello stabilimento siderurgico. “La cassa integrazione in aumento peggiora una crisi già profonda, perché riduce i salari e colpisce direttamente la vita delle famiglie, il commercio e l’intera economia cittadina”, spiega.

Bitetti invita quindi l’esecutivo a porre la tenuta sociale di Taranto tra le priorità dell’agenda nazionale. “Il Governo – afferma – deve garantire chiarezza sugli investimenti, perché se da un lato si annuncia un incremento della cassa integrazione con un picco previsto a gennaio, dall’altro è indispensabile sostenere il tessuto imprenditoriale locale”.

Il sindaco ricorda che gli investimenti sono il vero motore dello sviluppo e cita i settori strategici da potenziare: “Il Porto, la cantieristica, la rigenerazione delle aree dismesse, l’innovazione, l’Università, la filiera turistica e culturale. Sono temi che abbiamo portato in tutti i tavoli, ma non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete”.

Il punto centrale è uno solo – conclude Bitetti –: se è finita l’era dell’acciaio prodotto con tecnologie impattanti e non sostenibili, come intende il Governo accompagnare Taranto nella riconversione economica e sociale? La politica industriale del Paese è una responsabilità nazionale. Mi aspetto quindi un segnale formale e concreto per costruire una strategia condivisa. Taranto non può e non deve essere lasciata sola in questo momento di svolta”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori