Condannato un sindacalista per minacce a un imprenditore tarantino

TARANTO - Il Giudice di Pace di Taranto, Daniela Elia, ha emesso una sentenza di condanna per il reato di minaccia in relazione a un episodio che aveva visto coinvolto un imprenditore tarantino, Giuseppe Mirabile, nel periodo immediatamente successivo al primo lockdown del 2020.

Secondo quanto accertato, l’imputato, vertice nazionale di un sindacato autonomo, aveva contattato telefonicamente l’imprenditore, invitandolo a presentarsi presso una sede sindacale e sollecitandolo ad accettare determinate richieste avanzate da una lavoratrice che, nel frattempo, si era già dimessa volontariamente. Nel corso della conversazione, erano state prospettate possibili conseguenze negative sul piano personale e professionale in caso di mancata adesione alle condizioni poste.

L’imprenditore, che successivamente risolse la vertenza con la lavoratrice, si rivolse all’autorità giudiziaria, denunciando la condotta ritenuta intimidatoria.

Con la sentenza pronunciata il 28 ottobre 2025, il giudice ha ritenuto valide le argomentazioni dell'imprenditore, rappresentato in giudizio dall’Avv. Mimmo Lardiello, riconoscendo la responsabilità penale dell’imputato, disponendo una pena pecuniaria, oltre al risarcimento dei danni in favore della parte offesa e al rimborso delle spese processuali. Restano aperti i termini per l’eventuale impugnazione della decisione.

La pronuncia rappresenta, per la difesa dell’imprenditore, un riconoscimento della fondatezza delle denunce e un segnale di tutela verso chi subisce comportamenti lesivi della propria dignità professionale, in un contesto economico e sociale già messo a dura prova dalle conseguenze della crisi post-pandemica.