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L’Udc contro la sostituzione degli infermieri nelle Rsa: “Scelta pericolosa e miope”

Gianfranco Chiarelli ed Emiliano Messina attaccano la decisione della Regione Puglia che consente di rimpiazzare fino al 50% del personale infermieristico con operatori socio-sanitari. “Così si mette a rischio la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti”

Gianfranco Chiarelli ed Emiliano Messina

Gianfranco Chiarelli ed Emiliano Messina

TARANTO - Intervento dell’UDC Puglia sulla recente deliberazione della Giunta regionale, che prevede la possibilità per le Rsa di sostituire fino al 50% degli infermieri con operatori socio-sanitari (OSS) nell’assistenza ai pazienti autosufficienti fino al prossimo 31 dicembre. A denunciare i rischi di questa misura sono il commissario regionale del partito e candidato al Consiglio regionale, Gianfranco Chiarelli, e il responsabile del Dipartimento Sanità UDC Puglia, Emiliano Messina, che parlano di una decisione “grave e dannosa” per l’intero sistema sanitario.

Messina definisce il provvedimento un arretramento nella qualità dell’assistenza, sottolineando come la carenza di infermieri non possa essere risolta “indebolendo la catena della professionalità sanitaria”. A suo giudizio, sostituire infermieri con OSS non solo comprometterebbe la qualità delle cure nelle strutture che ospitano persone fragili, ma potrebbe anche esporre gli operatori socio-sanitari a rischi legali, fino a ipotesi di esercizio abusivo della professione. “È un impoverimento per il sistema e una minaccia per la sicurezza dei pazienti – ha dichiarato –. Le soluzioni emergenziali non possono diventare la regola”.

Chiarelli, da parte sua, invita la Regione a cambiare metodo e ad aprire un confronto strutturato con tutte le parti coinvolte: “Le criticità del settore sanitario – afferma – non si risolvono con provvedimenti unilaterali. Serve un tavolo tecnico permanente tra istituzioni, sindacati, ordini professionali e rappresentanze delle RSA, per ripensare i modelli organizzativi e rendere più attrattivi i contratti del personale”.

Il leader centrista lega il tema anche alla sua scelta di candidarsi, sostenendo che sia necessario rivedere il regolamento regionale e il budget destinato alle RSA, così da “valorizzare le professionalità e restituire dignità economica al lavoro sanitario”.

Nel mirino di Chiarelli c’è anche la responsabilità politica della Regione e del presidente Michele Emiliano, accusati di “affrontare i problemi con logiche tampone, senza una visione di lungo periodo”. L’esponente UDC propone un piano straordinario di reclutamento e incentivi economici per gli operatori sanitari, insieme a una revisione del modello di finanziamento delle RSA per garantire standard di sicurezza e assistenza adeguati. “La sostituzione degli infermieri con OSS – aggiunge – non è una soluzione, ma il segnale di una gestione miope”.

Messina, in chiusura, parla di una “situazione allarmante” e rinnova l’impegno del partito su un fronte politico e programmatico chiaro: “La sanità pugliese ha bisogno di un cambio di passo, basato su competenza e responsabilità. Non possiamo accettare che scelte superficiali mettano a rischio la salute dei pazienti e sviliscano i professionisti del settore. L’UDC continuerà a battersi per una sanità che rimetta al centro la persona, la sicurezza e la dignità del lavoro”.

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