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Statte

Anziani malati terrorizzati da una baby gang: indaga la Procura dei minori

Una coppia di coniugi, lei disabile e lui malato oncologico, vittima da mesi di atti vandalici e intimidazioni. L’avvocato: “Una vicenda vergognosa, i più grandi usano ragazzini di 12 anni per le scorribande”. Aperta un’inchiesta per stalking

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Una Rsa pugliese - archivio

TARANTO - Vivono barricati in casa da mesi, con le persiane chiuse e la paura costante di nuovi attacchi. È l’incubo quotidiano di due anziani coniugi di Statte, lei disabile e lui malato oncologico, presi di mira da una baby gang che ha trasformato la loro abitazione in un bersaglio.

La donna, intervistata dal Corriere del Mezzogiorno, ha raccontato il clima di terrore in cui sono costretti a vivere: «Devo tenere sempre le persiane chiuse perché con la fionda lanciano pietre contro il portone. Io e mio marito abbiamo paura di uscire. Non ne possiamo più».

La casa della coppia è oggetto da tempo di lanci di sassi, bottiglie e citofonate notturne. Le telecamere di sorveglianza installate dai coniugi hanno registrato tutto: arrivi in bicicletta, grida, insulti e danneggiamenti. Sei filmati sono stati allegati alla denuncia presentata ai carabinieri, ora al vaglio della Procura per i minorenni di Taranto, che ha attivato il codice rosso e avviato un’indagine per stalking.

«È una vicenda vergognosa – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Gentile, legale della coppia –. I ragazzi più grandi, di 15 o 16 anni, si servono di bambini di 12 anni per compiere queste scorribande, convinti di restare impuniti».

Una prima denuncia sporta dai coniugi era stata archiviata, ma la nuova segnalazione, presentata il 2 ottobre, ha riacceso l’attenzione sul caso. Gli inquirenti stanno verificando ogni dettaglio dei video e raccogliendo testimonianze per individuare i responsabili.

La vicenda ricorda per molti aspetti il caso di Manduria, dove un anziano disabile perse la vita dopo mesi di vessazioni e violenze da parte di un gruppo di minorenni. Anche a Statte, una comunità sconvolta si interroga sul degrado e sulla deriva di violenza giovanile che colpisce i più fragili.

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