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Lecce

Studentessa violentata dopo un finto colloquio di lavoro: arrestato un 54enne

L’uomo è accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate. Aveva adescato la giovane attraverso un annuncio su Facebook

La Polizia di Stato di Lecce

La Polizia di Stato di Lecce

LECCE - È stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate un 54enne originario di un comune del Nord Salento, già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti penali. L’uomo è finito in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa il 29 ottobre 2025 dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica.

Il provvedimento è stato eseguito nella mattinata di ieri dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, con il supporto del Commissariato di Polizia di Monopoli. L’indagato è ritenuto responsabile di aver aggredito una studentessa universitaria di 20 anni, originaria della provincia di Bari, attirata con l’inganno in un appartamento con la scusa di offrirle un lavoro.

Le indagini, coordinate dalla Procura e avviate d’iniziativa dagli investigatori della Questura, hanno ricostruito con precisione quanto accaduto. Lo scorso settembre, la giovane aveva pubblicato un annuncio su una pagina Facebook dedicata alla ricerca di impiego. L’uomo, fingendosi interessato, le avrebbe proposto un lavoro come addetta alle pulizie nella sua abitazione, offrendosi di accompagnarla personalmente con la propria auto.

La ragazza, convinta si trattasse di una reale opportunità lavorativa, aveva accettato l’invito. Una volta arrivata a Lecce, era stata condotta in un monolocale senza finestre, dove, dopo poche battute di conversazione, l’uomo avrebbe iniziato a molestarla con gesti e parole esplicite, fino a compiere la presunta violenza sessuale denunciata successivamente dalla vittima.

Sconvolta, la studentessa era stata poi riaccompagnata a casa dal 54enne. Poco dopo, si era recata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lecce per ricevere assistenza medica e aveva raccontato l’accaduto agli agenti della Questura, che avevano immediatamente attivato la procedura del Codice Rosso. Le indagini, svolte in tempi rapidi con la collaborazione del Commissariato di Polizia del suo comune di residenza, hanno permesso di individuare e identificare il presunto autore della violenza.

Sulla base degli elementi raccolti, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza.

Durante la perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno trovato diversi telefoni cellulari, tablet e un paio di manette di libera vendita, tutto materiale sottoposto a sequestro per ulteriori accertamenti.

L’indagine prosegue per ricostruire l’intera rete di contatti dell’uomo e verificare eventuali altri episodi analoghi.

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