Cerca

Cerca

Taranto

Ex Ilva, sull'AIA la sfida di Legambiente al Ministero

La lettera dell'associazione ambientalista al Mase. Sul tavolo i nodi relativi a tempistiche e prescrizioni

Una veduta del siderurgico (foto d'archivio)

Una veduta del siderurgico (foto d'archivio)

Siamo arrivati alla scadenza dei tre mesi dalla emanazione del Decreto Direttoriale n. 436 del 25.07.2025 di Riesame complessivo con valenza di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’esercizio dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto e, con essa, al termine previsto da una serie di prescrizioni contenute nel Parere Istruttorio Conclusivo, a partire dalla numero 2, di assoluta rilevanza.

La prescrizione indica infatti che: “Considerato che le valutazioni in merito agli inquinanti NO2 e SO2 sono state condotte attraverso i dati di qualità dell’aria e i rapporti di Valutazione del Danno sanitario (VDS) più recenti, si prescrive al Gestore di presentare, improrogabilmente entro 3 mesi dall’emanazione del provvedimento di rinnovo dell’AIA, all’Istituto Superiore di Sanità per le relative valutazioni e all’Autorità di controllo, l’aggiornamento dello studio di valutazione dell’impatto sanitario, integrato con i dati relativi:

a. alle emissioni degli inquinanti NO2 ed SO2 del siderurgico;

b. alle emissioni della centrale termoelettrica AdI Energia S.r.l.;

c. alla valutazione per esposizione cutanea per gli arenili;

d. alle valutazioni degli scenari di esposizione in zone ricreative (parchi, giardini e cortili).

In coerenza con le tempistiche previste dal D.L. 5/2025 le cui disposizioni sono state inserite D.L. 24 gennaio 2025, n.3, convertito con legge 20 marzo 2025, n. 31, entro i successivi 30 giorni dal ricevimento dei dati sopra elencati, l’ISS trasmetterà gli esiti delle relative valutazioni all’Autorità competente.

In caso di mancata trasmissione di tutta la documentazione richiesta o di parere negativo da parte dell’ISS, sarà avviato quanto previsto dall’articolo 29-decies, comma 9, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. anche in conformità alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 25/06/2024.

In considerazione dell’importanza della suddetta prescrizione e delle conseguenze connesse ad un eventuale mancato adempimento da parte di Acciaierie d’Italia, Legambiente Taranto ha scritto nei giorni scorsi al MASE, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, invitando il Ministero a comunicare l’avvenuto deposito dell’aggiornamento dello studio di valutazione dell’impatto sanitario ed a renderlo disponibile per la consultazione, o a dare notizia della sua mancata presentazione.

Per Legambiente il significato e la portata della prescrizione sono evidenti: la Valutazione di Impatto Sanitario prodotta a suo tempo dall'azienda non conteneva alcune informazioni, giudicate così rilevanti da comportare la necessità di una nuova valutazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS). La mancata trasmissione delle integrazioni richieste o una valutazione negativa delle stesse da parte dell'ISS comporterebbe l'avvio di procedure che prevedono, in caso di perdurante inadempienza, la sospensione delle attività fino alla revoca della autorizzazione e alla chiusura degli impianti.

“L'A.I.A. per gli attuali impianti, anche in base alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, può essere rilasciata solo per una capacità produttiva per cui venga assicurata dall'ISS l'assenza di rischi inaccettabili per la salute” dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto “Non è possibile, in assenza degli aggiornamenti e delle integrazioni richiesti ad Acciaierie d'Italia, e di una loro positiva valutazione da parte dell'ISS, autorizzare una capacità produttiva di 6 milioni di tonnellate annue. Non solo: in mancanza di un parere sanitario positivo gli impianti vanno fermati: e’ indispensabile evitare il rischio di esporre i lavoratori ed i cittadini di Taranto - ed in particolare quelli del quartiere Tamburi, più prossimo allo stabilimento- ad emissioni inquinanti che possano essere giudicate ex post inaccettabili”.

Nella stessa lettera l’associazione ha chiesto anche notizie circa i numerosi adempimenti cui l’azienda avrebbe dovuto provvedere entro due mesi dall’emanazione del provvedimento di rinnovo dell’AIA, specificati nel Parere Istruttorio Conclusivo in più di 25 prescrizioni, in relazione ai quali, nonostante i due mesi siano ampiamente trascorsi, nel sito del M.A.S.E., nella documentazione relativa al procedimento, non risultano disponibili le comunicazioni del Gestore.

Eccone l’elenco ordinato per numero di prescrizione:

1. tabella completa (o l’aggiornamento della scheda A) delle informazioni relative alla “produzione” delle varie linee produttive, tenendo conto del livello produttivo di acciaio oggetto del presente parere e pari a 6 milioni di tonnellate annuo di acciaio.

34. planimetria georeferenziata nel sistema di riferimento U.T.M. WGS84 con indicazione dei serbatoi di stoccaggio presenti.

92. descrizione dettagliata di tutti gli scarichi parziali (inclusi quelli di raffreddamento) e finali e degli impianti di trattamento.

240. il cronoprogramma di dettaglio dell’intervento OF-2, l’indicazione della periodicità di sostituzione del materiale filtrante e le informazioni utili a fornire conferma della generazione di un nuovo punto di emissione non significativo.

243. aggiornamento della lista degli impianti termici civili presenti nel sito.

244. indicazione della periodicità di sostituzione del materiale filtrante e le informazioni utili a fornire conferma della generazione di un nuovo punto di emissione non significativo.

245. cronoprogramma di dettaglio dell’intervento e l’indicazione della periodicità di sostituzione/pulizia del materiale filtrante

251. tabella contenente solo l’elenco aggiornato delle aree di deposito di ciascun sottoprodotto, con l’indicazione della relativa ubicazione, della capacità massima del deposito ed il tempo massimo previsto per la permanenza del materiale.

286. delle attività implementate in adempimento di quanto previsto, per le attività di seguito riportate, nel “Piano di ripristino ambientale a fine vita di ciascun impianto di gestione dei rifiuti” prescritto dall’AIA del 2011 e dal Piano rifiuti approvato con il D.L.1/2015, convertito nella legge 20/2015:

1. Attività di messa in riserva e adeguamento volumetrico rifiuti in legno [R12/R13];

2. Attività di messa in riserva rifiuti non pericolosi (R13).

288. Con riferimento alle aree di deposito temporaneo, una tabella contenente, per ogni specifica area, l’elenco dei codici EER dei rifiuti stoccati, le caratteristiche dell’area (pavimentazione, sistemi di sicurezza, ecc.), le modalità di deposito (contenitori, imballaggi, cumuli, ecc.) e la relativa destinazione dei rifiuti (interna o esterna allo Stabilimento), specificando i dettagli di operazione (R1-13; D1-15).

310. Ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, mediante attività di recupero, del rottame ferroso classificato con codice EER 170405 di provenienza interna … procedura interna PSA.09.28 ... Tale procedura interna deve essere aggiornata e concordata con l’Autorità di controllo

311. descrizione dettagliata dell’area individuata per il deposito del rottame ferroso end of waste, prevedendo se del caso un piano di miglioramento.

318. descrizione dettagliata dell’area individuate per l’attività di messa in riserva R13 delle scaglie di laminazione, prevedendo se del caso un piano di miglioramento.

350. le azioni poste in atto al fine di garantire l’allontanamento di tutto il materiale entro la scadenza del 31/03/2026 anche mediante il trasporto transfrontaliero.

361. la capacità massima giornaliera di rifiuti 170904 da avviare all’attività di recupero R12.

377. Con riferimento al “Piano di sorveglianza e controllo - PSC” della discarica,

e) l’allegato C citato nel PSC, contenente le stratigrafie

391. Con riferimento al “Piano di sorveglianza e controllo - PSC” della discarica,

l’allegato C citato nel PSC, contenente le stratigrafie di tutti i punti di monitoraggio facenti parte della rete piezometrica;

406. la procedura per la “Verifica analitica delle caratteristiche chimiche dei materiali qualificati come sottoprodotti”, concordandola con l’Autorità di controllo.

413. Con riferimento al sottoprodotto “Catrame”, almeno un’indicazione degli impianti esterni in cui il catrame sarà riutilizzato.

421. la percentuale di riutilizzo delle acque in uscita da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue, sia con riferimento ai livelli produttivi degli ultimi 5 anni sia quelli previsti al livello produttivo autorizzato con il provvedimento di rinnovo dell’AIA.

428. un aggiornamento dei pozzi di emungimento in esercizio e di effettuare con frequenza quadrimestrale il monitoraggio delle acque prelevate da tali pozzi.

431. una stima dei volumi recuperabili e il cronoprogramma di dettaglio delle attività previste per la realizzazione dell’intervento dal codice VR-1, prevedendo una riduzione delle tempistiche.

433. una stima dei volumi recuperabili e il cronoprogramma di dettaglio delle attività previste per la realizzazione dell’intervento dal codice VR-2, prevedendo una riduzione della tempistica.

434. il cronoprogramma di dettaglio dell’intervento dal codice TN-7 e una stima dei volumi recuperabili.

435. il cronoprogramma di dettaglio delle attività previste per la realizzazione dell’intervento dal codice EN-1 e una stima dei volumi recuperabili.

436. lo studio di fattibilità di un intervento per la gestione delle condense GAS COK e GAS OLG, corredato da un cronoprogramma dettagliato di tutte le attività previste.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori