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Manduria

Mensa scolastica ferma, “Famiglie e lavoratori penalizzati, il Comune intervenga subito”

L’allarme della Fisascat Cisl. La segretaria territoriale Maria Scala Vinci denuncia il blocco del servizio a causa di un nuovo stop del Tar. “Situazione intollerabile, servono risposte immediate”

Mariella Vinci

Mariella Vinci

MANDURIA - È scontro sul mancato avvio del servizio di mensa scolastica nel Comune di Manduria, dove il nuovo stop imposto dal Tar ha di fatto bloccato l’attività a diverse settimane dall’inizio dell’anno scolastico. A denunciarlo è la Fisascat Cisl, che parla di “una situazione di stallo intollerabile” con ripercussioni pesanti su famiglie, studenti e lavoratori.

Siamo fortemente preoccupati per l’ennesima interruzione del servizio, che priva la comunità di un diritto essenziale – dichiara Maria Scala Vinci, segretaria generale territoriale della Fisascat Cisl –. Le famiglie vengono private di un servizio pubblico fondamentale, gli alunni perdono un’importante occasione educativa e di socialità, mentre gli addetti alla mensa restano senza lavoro e senza stipendio”.

Secondo la sindacalista, il Comune deve agire con urgenza per rimuovere gli ostacoli burocratici e amministrativi che continuano a ritardare l’attivazione del servizio. “L’amministrazione deve farsi carico anche delle mancate retribuzioni di operatori e operatrici – sottolinea Vinci – che sono dipendenti a tempo indeterminato ma si trovano in sospensione estiva, senza la possibilità di accedere ad alcun ammortizzatore sociale”.

La Fisascat Cisl ha già avanzato una richiesta di incontro immediato con l’amministrazione comunale per discutere una soluzione concreta che consenta la ripartenza del servizio nel più breve tempo possibile e garantisca al contempo la tutela occupazionale del personale coinvolto.

È indispensabile restituire alla città un servizio pubblico essenziale, che incide sulla qualità della vita delle famiglie e sulla formazione dei bambini – conclude la segretaria Vinci –. Il tempo delle attese è finito: ora servono atti concreti per uscire dall’immobilismo e ristabilire la normalità”.

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