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Taranto
26 Ottobre 2025 - 07:40
Il porto di Taranto
TARANTO - Cresce la preoccupazione tra i sindacati per i ritardi nella partenza dei corsi di formazione destinati ai lavoratori portuali ex Tct, fermi ormai da mesi nonostante le risorse economiche già disponibili. A lanciare l’allarme è Gianluca Semitaio, segretario generale della Fit Cisl Taranto, che parla di una “situazione paradossale” a fronte del rilancio produttivo che sta interessando lo scalo ionico.
“Il porto di Taranto sta vivendo una fase di crescita importante, anche alla luce delle misure previste dal Decreto Energia 2025 – spiega Semitaio – ma mentre il settore evolve, i lavoratori restano bloccati da ritardi burocratici che rischiano di vanificare anni di lavoro”.
Negli ultimi 18 mesi, il Comitato di pilotaggio istituito in seguito al protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale (aprile 2024) ha rivisto in modo sostanziale il progetto formativo per renderlo più aderente alle esigenze operative del mercato portuale attuale e futuro. Lo scorso agosto, il Comitato ha approvato il nuovo schema dell’avviso formativo, confermando anche le risorse finanziarie già stanziate.
Nonostante ciò, la pubblicazione dei bandi regionali che dovrebbero consentire l’avvio dei corsi non è ancora avvenuta. “Ci chiediamo se la campagna elettorale per le Regionali di novembre possa rallentare questo processo – osserva Semitaio –. Sarebbe inaccettabile se motivazioni politiche finissero per compromettere un percorso condiviso e atteso da anni”.
Il segretario della Fit Cisl ricorda inoltre che gli ex dipendenti Tct percepiscono da 12 anni l’indennità di mancato avviamento (Ima), misura di sostegno che scadrà il 31 dicembre. Da qui l’urgenza di far partire subito i corsi di riqualificazione, indispensabili per garantire il reinserimento lavorativo entro la fine dell’anno.
“L’avvio immediato della formazione è fondamentale – ribadisce Semitaio – perché rappresenta l’unico modo per trasformare un lungo periodo di attesa in una reale opportunità di lavoro stabile e qualificato”.
Il sindacato avverte che un ulteriore rinvio rischierebbe di compromettere uno dei pochi esempi di concertazione riuscita tra istituzioni e parti sociali nel panorama nazionale. “Non possiamo permettere che questo risultato, frutto di anni di confronto, si blocchi proprio all’ultimo miglio – conclude Semitaio –. Sarebbe un tradimento delle legittime aspettative dei lavoratori e dell’intera portualità ionica”.
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