Cerca

Cerca

Taranto

Ilva in Amministrazione Straordinaria, ora parlano Fim, Fiom e Uilm

Nei giorni scorsi inviata una lettera di diffida, "primo passo necessario a garantire gli accordi in essere: in assenza di atti concreti da parte di tutte le parti in causa, proseguiremo con i nostri legali a rivendicare gli accordi sottoscritti senza inutili proclami"

L'ex Ilva

L'ex Ilva

Il 22 settembre scorso le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato una lettera ai Commissari Straordinari di Ilva in A.S. e Adi in A.S. per richiamare l’attenzione sulla scadenza del 30 Settembre 2025, prevista dall’accordo del 6 settembre 2018, in merito alla clausola di salvaguardia occupazionale.

"Un accordo ministeriale fortemente rivendicato in tutte le sedi istituzionali da parte di Fim, Fiom e Uilm, e inserito anche negli ultimi accordi sulla procedura di cassa integrazione al fine di vincolare la firma alla clausola di Salvaguardia Occupazionale", si evidenzia in una nota dei sindacati confederali: Fim, Fiom e Uilm "non hanno mai pensato di disdettare tale accordo consapevoli del fatto che l’unica garanzia per i lavoratori di Ilva in As fosse appunto la clausola di salvaguardia per garantire una continuità anche nella vertenza, oggi a Palazzo Chigi, avendo come obiettivo la tutela occupazionale per tutti i lavoratori, nessuno escluso".

"Non abbiamo mai commesso l’errore di disdettare l’accordo, diversamente da un’altra organizzazione sindacale che in data 12.07.2019 ha formalmente scritto al Ministero tirandosi fuori invece che rivendicarlo come diritto dei lavoratori, cosa che, anzi, hanno fatto Fim, Fiom e Uilm in questi anni così come si evince dalla lettera di diffida dei segretari nazionali", si legge nella nota.

Con lettera di diffida inviata ad entrambe le gestioni commissariali, i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno invitato, "formalmente", a dar corso "agli adempimenti necessari per dare attuazione, nei termini previsti, alla suddetta clausola, formulando ai singoli lavoratori la proposta d’assunzione presso Acciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria.

Inoltre tale scelta si è resa necessaria anche ai fini della corretta prospettazione e consapevole valutazione della clausola, contenuta nell’invito alla manifestazione d’interesse per l’acquisizione dei beni e delle attività aziendali, relativa alla tutela dei livelli occupazionali, obiettivo giustamente indicato tra gli scopi della procedura di vendita.

Infine, in caso di mancato, corretto e tempestivo adempimento degli obblighi sopra richiamati, abbiamo già formalmente esplicitato che procederemo ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a tutela dei lavoratori di Ilva in As".

"Tuttavia" continuano i metalmeccanici "crediamo sia indispensabile chiarire ai lavoratori di Ilva in AS, vista la complessità della vertenza, che il nostro obiettivo prioritario era e rimane il riconoscimento e la vigenza dell’unico accordo sindacale sottoscritto e mai rescisso del 6 settembre 2018. Per tali ragioni abbiamo voluto fare chiarezza su quanto fatto in questi anni e continueremo a fare, anche con la lettera di diffida del 22.09.2025 a firma dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, per proseguire al riconoscimento dei diritti conquistati. Altre strade rischierebbero di far saltare le suddette clausole, contenute all’interno dell’accordo del 6 settembre 2018, in quanto in assenza di accoglimento da parte del giudice di reintegro dei lavoratori comprometterebbe lo stesso bacino occupazionale.

La lettera di diffida di Fim, Fiom e Uilm è il primo passo necessario a garantire gli accordi in essere: in assenza di atti concreti da parte di tutte le parti in causa, proseguiremo con i nostri legali a rivendicare gli accordi sottoscritti senza inutili proclami ma con la serietà di chi ha a cuore il futuro di migliaia di lavoratori".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori