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Grottaglie
03 Ottobre 2025 - 12:28
Aeroporto di Grottaglie-Taranto "Marcello Arlotta"
GROTTAGLIE - L'investimento della società americana Radia per l'assemblaggio del velivolo cargo WindRunner presso l'aeroporto "Marcello Arlotta" di Grottaglie è giunto al crocevia procedurale più sensibile, il trimestre ottobre-dicembre, battezzato dagli addetti ai lavori come la fase della "Burocrazia Negoziata". Il rispetto di questa finestra temporale non è una mera scadenza, ma la condizione necessaria e non negoziabile per sbloccare l'avvio della fase esecutiva e salvaguardare il rispetto dell'intero programma industriale, il cui punto culminante è atteso nel 2029 con il primo volo del gigante dei cieli.
L'espressione "Burocrazia Negoziata" racchiude l'obbligo di avviare e concludere due strumenti di semplificazione amministrativa, la Conferenza dei Servizi decisoria (CdS) e l'Accordo di Programma (AdP). Questi atti, lungi dall'essere formalità, rappresentano la sintesi attraverso cui il progetto privato di Radia viene integrato e vincolato al quadro normativo e territoriale pubblico.
L'autorità designata a guidare questo complesso percorso dovrebbe essere la Regione Puglia. Data la natura strategica dell'investimento e il tipico coinvolgimento di fondi di sviluppo regionale, la Sezione Competitività o l'Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione sarebbe l'organo più probabile ad agire come Amministrazione procedente e a convocare la Conferenza dei Servizi.
La Conferenza dei Servizi, la cui determinazione conclusiva è attesa entro la fine dell'anno, è lo strumento deputato all'acquisizione contestuale e unificata di tutti gli atti di assenso, pareri e autorizzazioni richiesti dagli enti competenti. In un progetto aerospaziale che insiste su un'infrastruttura strategica come l'aeroporto, il tavolo della Conferenza vede sedere attori numerosi e autorevoli, dal Comune di Grottaglie per la conformità urbanistica, alla Regione Puglia per le competenze ambientali e territoriali, fino all'ENAC per gli aspetti aeronautici e organi di tutela come l'ARPA e la Soprintendenza per le istanze paesaggistiche e ambientali. Non si escludono altre presenze interessate, come la Marina Militare, per Maristaer. La criticità maggiore non risiede nell'assenso di principio, bensì nella potenziale emersione di prescrizioni vincolanti o dissensi qualificati che, se non mitigati in seno alla Conferenza, rischierebbero di imporre integrazioni progettuali consistenti e, di conseguenza, di far slittare la chiusura procedurale oltre il termine desiderato. Solo la conclusione positiva della Conferenza legittimerà pienamente il progetto dal punto di vista autorizzativo, sbloccando di fatto la fase di progettazione esecutiva.
Successivo o parallelo alla Conferenza, l'Accordo di Programma costituisce l'atto politico-amministrativo che eleva l'intesa a un livello convenzionale e vincolante. Non si tratta di una mera ratifica delle autorizzazioni, bensì della definizione del coordinamento delle azioni tra la società Radia e gli enti pubblici firmatari, in primis la Regione Puglia e il Comune di Grottaglie.
L'Accordo di Programma è il vero cuore della "negoziazione". Il Presidente della Regione Puglia (o l'Assessore delegato) e il Sindaco del Comune di Grottaglie saranno i principali firmatari pubblici, affiancati dal Legale Rappresentante di Radia Italia. L'ente locale, pur sostenendo l'investimento, è chiamato a garantire che l'Accordo tuteli in modo esplicito gli interessi diffusi del territorio. Ciò si traduce nella richiesta di clausole sociali stringenti che fissino la quantità (si parla di oltre 2.500 posti di lavoro) e la qualità dell'occupazione, l'attivazione di percorsi di formazione professionale in sinergia con il Distretto Tecnologico Aerospaziale e l'impegno di Radia a favorire l'integrazione delle PMI locali nella filiera di fornitura. Parallelamente, l'Accordo dovrà contemplare l'eventuale variante agli strumenti urbanistici necessaria per la localizzazione specifica dell'impianto, conferendole valore di legge. La firma dell'Accordo di Programma entro dicembre è l'atto finale che trasforma l'intenzione politica in efficacia giuridica, abilitando l'impresa a procedere con l'affidamento dei lavori e l'apertura dei cantieri, prevista nel corso del 2026.
L'interdipendenza tra i due strumenti è totale. Senza la ratifica dei pareri nella Conferenza dei Servizi, l'Accordo di Programma non può definire con precisione l'oggetto dell'intervento; senza la forza convenzionale dell'Accordo, il progetto non avrebbe il completo e approvato quadro economico e finanziario degli investimenti. Qualsiasi ritardo nella conclusione di questa fase negoziale oltre il termine dell'anno si tradurrebbe in un slittamento a cascata della data di inizio lavori, compromettendo il time-to-market del WindRunner e, di riflesso, la percezione di affidabilità del progetto.
Il successo del trimestre in corso è, pertanto, una cartina di tornasole sulla capacità dell'apparato amministrativo italiano di gestire con la necessaria celerità e rigore progetti di sviluppo industriale di elevata complessità e valenza strategica.
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