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Brindisi

Centrale di Cerano, il commissario Carnevale assume pieni poteri: 61 progetti presentati ma restano nodi irrisolti

Al tavolo interministeriale emerse candidature di 51 aziende per la reindustrializzazione dell’area Enel. La Regione Puglia chiede garanzie su occupazione, investimenti e tempi certi

Serena Triggiani al vertice sull'Area industriale di Brindisi in Prefettura con il MImit

Serena Triggiani al vertice sull'Area industriale di Brindisi in Prefettura con il MImit

BRINDISI - Si è svolto martedì 23 settembre, nella sede della Prefettura di Brindisi, il tavolo interministeriale convocato dal Mimit sulla riconversione della centrale Enel di Cerano. L’incontro ha riunito istituzioni locali e regionali, rappresentanti sindacali, tecnici di Invitalia e membri del Governo.

La novità principale riguarda la nomina del prefetto Luigi Carnevale a commissario straordinario con pieni poteri nella gestione del protocollo d’intesa. Una decisione accolta positivamente dall’assessora regionale alle Crisi industriali Serena Triggiani, che ha però richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire un percorso chiaro e rapido verso una riconversione green e rispettosa dei livelli occupazionali, compreso l’indotto.

Secondo i dati forniti da Invitalia e dal Mimit, 51 aziende hanno presentato 61 progetti di reindustrializzazione. Una ventina di proposte riguarderebbero aree già disponibili, dunque immediatamente cantierabili. Tuttavia, non è stato ancora chiarito quante di queste iniziative abbiano superato la fase di ammissibilità. «Occorre valutare il reale valore degli investimenti, il settore di riferimento, la ricaduta occupazionale e le necessità di riqualificazione professionale – ha spiegato Triggiani –. Su questo punto la Regione Puglia è pronta a mettere in campo misure straordinarie di politiche attive del lavoro».

Dall’incontro è arrivata anche la conferma delle garanzie occupazionali per i prossimi 36 mesi, ma l’assessora ha ribadito che non si tratta di un traguardo sufficiente. «Abbiamo bisogno di certezze e di sapere che Enel non abbandonerà Brindisi senza un adeguato investimento sul territorio», ha aggiunto.

La direttrice del Dipartimento regionale allo Sviluppo economico, Gianna Elisa Berlingerio, ha posto l’accento sulla questione delle risorse pubbliche disponibili. «È essenziale chiarire con precisione quali e quante risorse siano realmente a disposizione per sostenere gli investimenti. Senza un quadro stabile di agevolazioni il rischio è che la reindustrializzazione rimanga incompleta. La Regione è pronta a dare supporto con gli strumenti a disposizione, a partire dal nuovo bando Step».

Più prudente la valutazione del presidente della task force regionale per l’Occupazione (Sepac), Leo Caroli, che ha evidenziato due questioni ancora aperte. Da un lato la necessità che Governo e Mimit assumano una decisione definitiva e senza rinvii sulla decarbonizzazione; dall’altro la mancanza di un piano industriale presentato da Enel, ritenuto indispensabile per dare prospettiva al territorio. Caroli ha anche proposto di valorizzare la Cittadella della Ricerca, definita «fiore all’occhiello dell’industria della conoscenza brindisina», come pilastro di un modello di sviluppo sostenibile e innovativo.

Il confronto, giudicato positivo dai partecipanti, ha dunque posto basi importanti ma non ha ancora sciolto i nodi principali. La partita decisiva resta quella dell’Accordo di Programma, indicato da più parti come strumento imprescindibile per dare certezze a istituzioni, imprese e lavoratori.

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