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Il fatto

"Il fermo pesca colpisce Taranto, servono indennizzi rapidi e un tavolo permanente per il settore”

Il consigliere regionale e comunale di Forza Italia Massimiliano Stellato avverte: senza sostegni immediati il comparto ittico rischia di scomparire

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Pescherecci a Taranto

TARANTO - A Taranto cresce la preoccupazione per le conseguenze dell’anticipo del fermo pesca nell’area ionica, deciso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Una misura che, pur finalizzata alla tutela delle risorse ittiche, rischia di mettere in ginocchio le marinerie locali e con esse l’intera filiera legata alla pesca, dal turismo alla ristorazione.

A lanciare l’allarme è il consigliere regionale e comunale di Forza Italia, Massimiliano Stellato, che sottolinea come lo stop di 30 giorni possa aggravare ulteriormente un settore già provato da crisi strutturali e ritardi negli indennizzi. “La pesca a Taranto garantisce occupazione e reddito a centinaia di famiglie – ha dichiarato – ma un provvedimento percepito dagli operatori come imposto dall’alto, senza una vera consultazione, rischia di trasformare questa attività in un mestiere destinato a scomparire”.

Stellato invoca quindi una maggiore concertazione e chiede alla Regione Puglia di coinvolgere direttamente i pescatori attraverso le loro rappresentanze, per predisporre interventi mirati e soprattutto per accelerare le procedure di sostegno economico. “Non è accettabile che i costi di un provvedimento necessario vengano scaricati sulle spalle di lavoratori e imprese” ha aggiunto.

Tra le proposte avanzate, l’istituzione di un tavolo permanente della pesca presso la Regione, con il coinvolgimento di operatori, sindacati e istituzioni, per conciliare la salvaguardia dell’ambiente marino con la tutela dell’occupazione e dell’economia. Stellato suggerisce inoltre la creazione di un fondo regionale integrativo, destinato a promuovere un marchio “pesce ionico di qualità” e a incentivare chi investe in acquacoltura sostenibile e innovazione tecnologica.

“È in gioco – ha concluso – non solo la sopravvivenza del comparto ittico ma anche il futuro stesso del nostro mare”.

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