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Bari

Uniba chiude il corso di radiologia: rischio carenza di tecnici in tutta la Puglia

La decisione dell’Università Aldo Moro di disattivare il percorso di laurea costringe i futuri professionisti a lasciare la regione. L’Ordine avverte: in 5 anni potrebbe mancare il 20% della forza lavoro

Un algoritmo per valutare le prescrizioni ospedaliere di TAC e Risonanze Magnetiche

TAC e Risonanze Magnetiche - archivio

BARI - La sanità pugliese rischia di ritrovarsi senza una parte fondamentale del personale tecnico. L’Università Aldo Moro di Bari ha infatti deciso di disattivare il corso di laurea in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, scelta che secondo l’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione potrebbe avere conseguenze pesantissime per il sistema sanitario regionale.

A lanciare l’allarme è Domenico Avezzano, presidente dell’Ordine, che parla di «una chiusura silenziosa ma di enorme impatto». L’unico percorso formativo attivo in Puglia resta quello con sede a Barletta, che però dispone di soli 35 posti. Un numero considerato largamente insufficiente se confrontato con il fabbisogno indicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che stima necessari 110 posti per garantire un ricambio adeguato.

La mancanza di un’offerta formativa nel capoluogo, spiega Avezzano, costringe i giovani aspiranti tecnici a formarsi fuori regione con il rischio concreto che, una volta laureati, non facciano più ritorno in Puglia per lavorare.

Il problema si aggrava considerando i dati sull’età media della categoria. Oscar Brazzo, presidente della commissione d’albo dei tecnici, sottolinea che circa 100 professionisti hanno già raggiunto i 65 anni e che oltre l’11% del personale potrebbe lasciare il lavoro nei prossimi 2-3 anni. Entro 5 anni, la quota di uscite arriverebbe a sfiorare il 20%.

Di fronte a questo scenario, l’Ordine chiede con forza all’Università di Bari e alle istituzioni regionali di riattivare immediatamente il corso e si dice pronto a collaborare «per individuare soluzioni concrete» che evitino il collasso di un settore già in difficoltà.

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