È ufficiale: annullato il Consiglio monotematico sull'ex Ilva. Si va a Roma senza una posizione ufficiale

TARANTO - La conferenza dei capigruppo consiliari ha formalmente ritirato la convocazione del consiglio comunale monotematico previsto per il 30 luglio, dedicato alla questione dello stabilimento ex Ilva. Una scelta che rischia di avere conseguenze pesantissime sul futuro della città e sul delicato confronto in corso con il Governo.

L’annullamento della seduta, convocata per definire una posizione ufficiale dell’amministrazione e dell’assise cittadina sul destino dello stabilimento, significa che Taranto si presenterà al vertice fissato a Roma con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, senza un indirizzo politico chiaro.

Questa assenza di una linea condivisa espone la città al rischio di trovarsi di fronte a decisioni già prese, senza la possibilità di far valere con forza le proprie istanze. Inoltre, la mancanza di un mandato preciso ai rappresentanti locali finisce per alleggerire la pressione sul Governo, che potrà condurre le trattative senza il contrappeso di una posizione ufficiale espressa dagli enti del territorio.

Nel documento ufficiale firmato dal Presidente del Consiglio comunale Gianni Liviano, si legge che:

• In data 28/07 u.s. (giusto prot. n. 178620 del 29/07/2025) il Sindaco di Taranto dott. Piero Bitetti ha rassegnato le dimissioni;
• Come conseguenza delle suddette dimissioni gli Organi Comunali possono svolgere funzioni esclusivamente di tipo ordinario, attesa la ratio legis dell'Istituto delle Dimissioni del Sindaco;
• Non è pervenuta alla Presidenza alcuna proposta deliberativa da sottoporre al Consiglio Comunale;
• La conferenza dei Capigruppo, riunitasi in data 29/07, con la maggioranza dei voti favorevoli, ha assunto la decisione di ritirare la convocazione del Consiglio Comunale previsto per il 30/07.

In un momento in cui la partita sull’ex Ilva è entrata in una fase decisiva, con la definizione dell’accordo interistituzionale alle porte, il rinvio del dibattito consiliare priva Taranto di un passaggio politico essenziale. Una situazione che potrebbe pesare, e non poco, sul tavolo romano dove si deciderà il futuro produttivo, ambientale e occupazionale della città.