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Fragagnano

"Questo fidanzamento non s'ha da fare" e giù botte in pizzeria, tre persone nei guai

Misure cautelari disposte dal Gip di Taranto: uno finisce in carcere, due con obbligo di firma. La vittima sarebbe stata perseguitata per oltre tre anni

I carabinieri di Taranto

I carabinieri di Taranto

FRAGAGNANO - È scattata nella mattinata del 24 luglio l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto, nei confronti di tre uomini residenti a Fragagnano, tutti tra i 20 e i 30 anni. I tre sono indagati per i reati di lesioni personali aggravate in concorso, violenza privata e danneggiamento.

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri della Stazione di Fragagnano con il coordinamento della Procura della Repubblica di Taranto, è scaturita da una querela sporta dalle vittime in relazione a un grave episodio verificatosi la sera del 7 luglio all’interno di una pizzeria del centro cittadino. Secondo quanto accertato, i tre avrebbero aggredito una giovane donna e il suo compagno, rei – secondo la presunta motivazione dell’attacco – di aver avviato una relazione sentimentale non gradita agli aggressori.

Solo il tempestivo intervento del padre della vittima ha evitato conseguenze peggiori, ponendo fine all’aggressione prima che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Nel corso dell’episodio sarebbe stata anche danneggiata l’autovettura dell’uomo, presa a calci e pugni dagli indagati.

Il quadro accusatorio si è delineato attraverso escussioni testimoniali, raccolta di riscontri e accertamenti investigativi condotti dai militari dell’Arma, che avrebbero portato alla luce un contesto persecutorio protrattosi nel tempo. In particolare, uno dei tre indagati sarebbe responsabile di atti persecutori reiterati per oltre tre anni ai danni della giovane donna e del suo compagno. Le condotte, secondo quanto emerso, comprendevano minacce, insulti, pedinamenti a bordo di un’autovettura e altre forme di molestia, tanto da indurre le vittime a modificare le proprie abitudini di vita e a vivere in uno stato di costante ansia e timore per la propria incolumità.

Alla luce delle risultanze raccolte, il GIP ha ritenuto sussistenti gravi indizi e ha adottato provvedimenti restrittivi differenziati. Per uno degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due sono stati sottoposti all’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

L’intera vicenda giudiziaria è tuttora nella fase delle indagini preliminari.

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