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Lecce

Appalti pilotati e corruzione: 13 misure cautelari a Sannicola. Coinvolto anche il vicesindaco

Operazione della Guardia di Finanza su mandato della Procura di Lecce: 1 arresto in carcere, 7 ai domiciliari, 2 imprenditori colpiti da misure interdittive. Indagati anche funzionari pubblici e professionisti

Un arresto della Guardia di Finanza di Lecce

Un arresto della Guardia di Finanza di Lecce

LECCE - Una vasta operazione della Guardia di Finanza di Lecce, condotta dai militari della Compagnia di Gallipoli, ha travolto il Comune di Sannicola, nel cuore del Salento. Nella mattinata odierna, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica, sono state eseguite 13 misure cautelari personali, tra cui 1 arresto in carcere, 7 arresti domiciliari, 2 interdizioni dai rapporti con la Pubblica Amministrazione e 3 obblighi di firma.

Al centro dell’inchiesta ci sono appalti truccati, concorsi pubblici manipolati e un presunto sistema corruttivo radicato tra le maglie dell’Ente locale. Secondo gli investigatori, il meccanismo illecito avrebbe coinvolto funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tutti accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato, falsa testimonianza, intercettazione abusiva, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atti pubblici, in concorsi e gare.

Le indagini, ancora in corso, avrebbero evidenziato come diverse procedure di gara e persino un concorso pubblico bandito dallo stesso Comune fossero sistematicamente pilotate, con l’obiettivo di agevolare soggetti economici o candidati vicini ad amministratori pubblici di vertice, anche per rafforzarne il consenso elettorale.

Tra i destinatari della misura più grave figura anche Cosimo Piccione, ex sindaco e attuale vicesindaco di Sannicola, finito in carcere. Complessivamente, risultano 29 le persone indagate, in un fascicolo che descrive un presunto sistema di potere in grado di alterare il regolare funzionamento della macchina pubblica.

Il GIP di Lecce, in accoglimento delle istanze della Procura, ha ritenuto elevato il rischio di inquinamento probatorio, motivo per cui ha disposto direttamente l’applicazione delle misure restrittive, senza passare per gli interrogatori preventivi.

Nel frattempo, i finanzieri stanno eseguendo sequestri di documentazione all’interno del Municipio. L’intera operazione, spiegano le Fiamme Gialle, si colloca in un più ampio impegno istituzionale volto a contrastare i fenomeni di corruzione e le distorsioni negli appalti pubblici, in particolare nel territorio della provincia di Lecce.

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