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Santeramo in Colle

Carabinieri aggrediti, Unarma: “Non è più tollerabile, servono pene più dure”

Solidarietà ai militari feriti durante un intervento. Il sindacato: “Ogni aggressione è un attacco allo Stato”

I carabinieri di Bari

I carabinieri di Bari

BARI – L’ennesima aggressione a militari dell’Arma dei Carabinieri riaccende l’allarme sulla sicurezza degli operatori delle forze dell’ordine in Puglia. L’episodio è avvenuto nella serata di sabato 21 giugno a Santeramo in Colle, dove due carabinieri sono stati brutalmente colpiti mentre cercavano di sedare una rissa in strada.

A esprimere una ferma condanna per quanto accaduto è l’Associazione Sindacale Carabinieri UNARMA – Regione Puglia, che si schiera al fianco dei colleghi feriti, costretti a ricorrere alle cure mediche con prognosi di 20 giorni. I due aggressori, in evidente stato di alterazione, sono stati posti agli arresti domiciliari nonostante la violenza dell’attacco.

“Non possiamo più assistere inermi – dichiara Nicola Magno, segretario generale di UNARMA Puglia – di fronte a una giustizia che appare troppo indulgente verso chi aggredisce rappresentanti dello Stato. Chi colpisce un Carabiniere colpisce lo Stato stesso, e con esso la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.

Il sindacato denuncia una situazione allarmante a livello nazionale: in Italia, ogni 3 ore un operatore delle forze dell’ordine viene aggredito. Un dato che riflette una crescente esposizione al pericolo per chi ogni giorno garantisce sicurezza e ordine pubblico, con la Puglia che si conferma sempre più spesso teatro di episodi violenti contro divise e autorità.

UNARMA chiede un cambio di passo deciso: pene più severe e misure efficaci per tutelare realmente il lavoro dei militari. “Gli arresti domiciliari – sottolinea Magno – non sono una risposta adeguata. Servono provvedimenti concreti che restituiscano dignità e protezione a chi ogni giorno rischia la vita per tutti noi”.

Il sindacato ha annunciato che continuerà a portare avanti le proprie istanze nelle sedi istituzionali, affinché la tutela degli operatori in divisa non venga più rimandata o lasciata all’arbitrio burocratico.

Non resteremo in silenzio – conclude UNARMA –. Di fronte a ogni aggressione, risponderemo con determinazione, perché difendere un Carabiniere significa difendere lo Stato di diritto”.

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