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Taranto

Incendio alla concessionaria Ventriglia: sei condanne e un rinvio a giudizio

Si chiude l’udienza preliminare per il rogo doloso: pene fino a 5 anni e 2 mesi. Rinviato a giudizio l’imprenditore ritenuto il mandante

In fiamme nella notte un autosalone di viale Magna Grecia

In fiamme l'autosalone di via Picardi - archivio

TARANTO - È arrivato il verdetto per l’inchiesta sull’incendio che colpì la concessionaria Ventriglia a Taranto. Al termine dell’udienza preliminare, la giudice Gianna Martino ha pronunciato sei condanne, una assoluzione e disposto un rinvio a giudizio per l’imprenditore considerato il presunto mandante.

Ad affrontare il giudizio abbreviato sono stati in sette. La pena più pesante è toccata a Stefano Depane, condannato a 5 anni e 2 mesi, nonostante la procura avesse chiesto 12 anni per i reati di usura e tentata estorsione.

La madre, Enza D’Arcangelo, ha ricevuto 3 anni contro gli 8 anni richiesti dal pubblico ministero Francesco Ciardo.

Condanna a 4 anni per Cosimo Giodetti, in linea con quanto sollecitato dall’accusa. A Nicola Insito sono stati inflitti 3 anni, mentre la richiesta del pm era di 3 anni e 8 mesi.

Per Daniela D’Amato la pena è stata fissata in 1 anno e 8 mesi, e per Francesco Depane in 1 anno e 10 mesi: per entrambi la procura aveva invocato 3 anni.

Unica assoluzione quella di Pietro Depane, in accoglimento della richiesta dello stesso pubblico ministero.

Diversa la posizione dell’imprenditore Giulio Verdolino, accusato di essere il mandante dell’attentato incendiario. La sua vicenda giudiziaria proseguirà in aula: è stato rinviato a giudizio e dovrà difendersi nel corso di un processo ordinario.

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