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Lecce
19 Giugno 2025 - 08:04
L'on. Leonardo Donno
LECCE - I deputati del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno e Alfonso Colucci puntano il dito contro la gestione dei Fondi di sviluppo e coesione in Puglia, sollevando sospetti su una presunta distribuzione pilotata delle risorse durante il mandato del ministro Raffaele Fitto. Al centro della polemica, le assegnazioni finanziarie che – secondo i due parlamentari – non avrebbero seguito criteri oggettivi, ma logiche di affinità politica.
Durante il Question time alla Camera, i due esponenti del M5S hanno chiesto al nuovo titolare del dicastero, il ministro Foti, di chiarire l’intera vicenda. “Diversi sindaci, servizi giornalistici e persino un’inchiesta televisiva andata in onda su La7 – spiegano – hanno denunciato che in Puglia i fondi non sono stati distribuiti in base alle esigenze reali delle comunità, ma secondo criteri politici che avrebbero favorito gli enti amministrati da esponenti vicini all’ex ministro”.
A fare scalpore è il caso del Comune di Maglie, città d’origine di Fitto, dove – evidenziano i deputati – sono stati destinati diversi milioni di euro. Un Comune in cui oggi il sindaco e il vicesindaco si trovano agli arresti domiciliari, mentre a guidare l’amministrazione è l’assessore anziano, zio dello stesso Fitto.
“Di fronte a questi fatti – proseguono Donno e Colucci – ci saremmo aspettati una presa di posizione chiara da parte del ministro Foti. Invece, ha scelto di spostare l’attenzione, attribuendo responsabilità al presidente della Regione Puglia e accusando il Movimento, dimenticando che il M5S non fa parte della maggioranza regionale da oltre un anno e mezzo e non ha avuto alcun ruolo nella ripartizione delle risorse”.
Per i due parlamentari, la mancata risposta rappresenta un atto grave, che alimenta ulteriormente i dubbi già diffusi tra gli amministratori locali: “Molti Comuni attendono ancora chiarimenti e il governo continua a ignorarli. I fondi di coesione non sono uno strumento di potere, servono a costruire scuole, infrastrutture, creare occupazione e migliorare i servizi, non a rafforzare pacchetti elettorali o logiche clientelari”.
Il Movimento 5 Stelle annuncia che non si fermerà davanti a quello che definisce “un silenzio vergognoso”: “Continueremo a chiedere risposte, perché quando si parla di risorse pubbliche non possono esserci zone d’ombra. I cittadini meritano trasparenza e giustizia, non favoritismi e silenzi”.
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