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Bari e Bat

Incendi e raccolti a rischio, “Agricoltori in prima linea per difendere il territorio”

Con l’avvio della stagione cerealicola, la confederazione Cia Levante sollecita i Comuni a coinvolgere gli imprenditori agricoli nella prevenzione. De Noia: “I campi non devono diventare cenere”

Vigili del Fuoco

Vigili del Fuoco - archivio

BARI – L’inizio della campagna di raccolta cerealicola 2025 si apre sotto il segno dell’emergenza incendi. A lanciare l’allarme è la Cia Levante Bari-Bat, che chiede un’azione rapida e concreta da parte delle amministrazioni locali per contrastare il rischio crescente di roghi nei campi, aggravato dalle temperature sempre più elevate e dai cambiamenti climatici.

“È un pericolo che non riguarda solo i raccolti, ma anche la sicurezza delle persone, la continuità delle imprese agricole e la tutela dell’ambiente” – dichiara Giuseppe De Noia, presidente dell’associazione. Per questo motivo la CIA ha inviato una lettera ai Comuni dell’Area Metropolitana di Bari e della provincia di Barletta-Andria-Trani, sollecitando l’attivazione di una campagna di prevenzione capillare, con il coinvolgimento diretto degli imprenditori agricoli, in base a quanto previsto dal decreto legislativo 228/2001.

La proposta è chiara: attraverso convenzioni locali, gli agricoltori potrebbero assumere un ruolo attivo nella manutenzione e sorveglianza del territorio, contribuendo alla sicurezza contro gli incendi e al contrasto del dissesto idrogeologico, anche in collaborazione con la Protezione Civile. “Gli incendi – sottolinea De Noia – non distruggono solo i campi, ma intaccano l’identità stessa dei nostri territori, minando anche il valore turistico delle zone rurali e lasciando segni devastanti per anni”.

Un appello condiviso anche da Giuseppe Creanza, direttore della CIA Levante, che mette in evidenza le ripercussioni economiche devastanti di un incendio durante la stagione dei raccolti. “Basta una scintilla per mandare in fumo mesi di lavoro, azzerare i guadagni e compromettere anche la catena zootecnica, che dipende dalla disponibilità di paglia per alimentare gli animali. Il danno alla biodiversità, tra fauna e flora, è spesso irreparabile”.

Il messaggio della Cia è chiaro: gli agricoltori sono le prime sentinelle del paesaggio, i custodi silenziosi delle campagne, e devono essere coinvolti come risorsa strategica nelle politiche di prevenzione ambientale. Perché proteggere i campi dal fuoco significa difendere il reddito agricolo, la sicurezza pubblica e il patrimonio naturale di intere comunità.

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