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Brindisi

Il Tribunale dà ragione alla Fondazione San Raffaele: la Asl dovrà restituire i beni trattenuti entro 40 giorni

Clamorosa svolta sul caso del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica: respinta la condotta della Asl, costretta ora a restituire beni e attrezzature alla Fondazione

Il Tribunale e la Procura di Brindisi

Il Tribunale e la Procura di Brindisi

BRINDISI – Il Tribunale di Brindisi ha ordinato alla Asl Br la restituzione integrale, entro 40 giorni dalla notifica, di tutti i beni e le attrezzature appartenenti al Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica, gestito fino al 1° dicembre 2024 dalla Fondazione San Raffaele.

Lo ha reso noto un comunicato diffuso dalla stessa Fondazione San Raffaele.

Il provvedimento accoglie in pieno le ragioni avanzate dalla Fondazione, che ha denunciato il mancato rispetto degli accordi di trasferimento sottoscritti con l’azienda sanitaria. In particolare, il decreto fa riferimento al verbale firmato dai due Direttori Generali, Maurizio De Nuccio per la ASL e Daniele Cipriani per la Fondazione, nel quale erano stati elencati tutti i beni oggetto di passaggio.

Secondo il giudice, la ASL non solo non ha perfezionato l’acquisizione formale, come previsto, ma ha anche impedito alla Fondazione il recupero dei propri beni, assumendo un comportamento definito dalla stessa Fondazione come arbitrario e privo di qualsiasi base giuridica.

Durissima la reazione del presidente della Fondazione San Raffaele, Sergio Pasquantonio, che ha parlato di «grave violazione delle regole di correttezza amministrativa» e di un’azione «inaccettabile da parte di un ente pubblico», che avrebbe agito in spregio al diritto di proprietà e agli impegni sottoscritti.

La Fondazione rivendica di aver sempre operato in linea con la Legge Regionale 21/2024, rispettando tutte le procedure richieste per il passaggio di gestione. Ma di fronte al comportamento della ASL – che di fatto ha occupato beni mobili e attrezzature senza alcun titolo – si è vista costretta a ricorrere alla magistratura per tutelare i propri diritti.

Con la decisione del Tribunale, la ASL è ora obbligata a restituire ogni bene elencato nel verbale di consegna, rimettendo nelle mani della Fondazione un patrimonio di valore utilizzato per anni nelle attività del Centro di Riabilitazione.

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