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Brindisi

Bufera per il manifesto del Giro d’Italia: “Sessismo in sella”

La promozione del passaggio della corsa ciclistica a Torre Santa Susanna scatena polemiche: la foto di una ragazza in bici con schiena nuda e mini-short rosa viene accusata di sessualizzare il corpo femminile. Emergency e il Pd attaccano, il sindaco difende la scelta

La locandina del Giro d'Italia finita al centro delle polemiche

La locandina del Giro d'Italia finita al centro delle polemiche

BRINDISI - A Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, l'attesa per il passaggio del Giro d’Italia si è trasformata in un caso politico e sociale. A sollevare un'ondata di polemiche sono alcuni manifesti promozionali affissi in città, scelti per annunciare la quarta tappa della corsa rosa, in programma il 13 maggio da Alberobello a Lecce.

Sui cartelloni appare lo slogan "Buon Giro d’Italia. Dietro ogni curva un sogno rosa", accompagnato dall’immagine di una giovane donna fotografata di spalle, in sella a una bicicletta, con indosso mini-short rosa e la schiena completamente scoperta. Uno scatto giudicato da molti fuori luogo e sessista.

A intervenire duramente è stato il gruppo provinciale di Emergency Brindisi, che ha chiesto la rimozione immediata dei manifesti, denunciando l'ennesima rappresentazione che riduce il corpo femminile a oggetto di desiderio. “Il rispetto dei diritti delle donne e dei diritti umani deve essere quotidiano”, sottolineano dall’associazione, “per contrastare le disuguaglianze di genere e superare una cultura ancora fortemente maschilista e patriarcale”.

A difendere la campagna è stato invece il sindaco di Torre Santa Susanna, Michele Saccomanno, che in una nota ufficiale ha respinto le critiche. “Dai cittadini che ho consultato – ha scritto il primo cittadino – non è emersa alcuna indignazione, ma anzi un generale apprezzamento per la bellezza dell’immagine. Comprendiamo lo spirito festoso della promozione e non riteniamo vi siano elementi offensivi”.

Di parere opposto il deputato pugliese del Partito Democratico Claudio Stefanazzi, che ha attaccato frontalmente l’iniziativa. “C’erano tanti modi per celebrare lo storico passaggio del Giro – ha dichiarato – ma il sindaco ha scelto il peggiore: un manifesto che raffigura una donna praticamente in topless. Un’operazione in perfetto stile machista, in linea con l’impronta culturale di Fratelli d’Italia”.

Stefanazzi ha poi rincarato la dose con toni ironici ma durissimi: “Con questo manifesto, il sindaco ha vinto la maglia rosa della vergogna”.

Il caso continua a infiammare il dibattito, mentre il conto alla rovescia per l’arrivo dei ciclisti prosegue. Ma a Torre Santa Susanna, il clima di festa è stato oscurato dalle accuse di sessismo e cattivo gusto.

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