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Lecce

Blitz nel carcere di Borgo San Nicola: sequestrati 12 cellulari e oltre 400 grammi di droga

Operazione congiunta della Polizia Penitenziaria e delle unità cinofile in diverse celle del padiglione R1. Sette detenuti denunciati, due anche per spaccio aggravato. Cresce l’allarme per il traffico illecito tra le mura carcerarie

Una cella di un carcere - archivio

Una cella di un carcere - archivio

LECCE - Un’operazione straordinaria di controllo ha scoperchiato l’ennesimo traffico illecito all’interno della casa circondariale di Borgo San Nicola. All’alba di mercoledì 8 maggio, agenti della Polizia Penitenziaria di Lecce, affiancati dalle unità cinofile di Trani e da personale specializzato proveniente da Bari, Brindisi, Foggia, Melfi, Taranto, Trani e Turi, hanno fatto irruzione in alcune celle del padiglione R1, rinvenendo un vero e proprio arsenale di oggetti proibiti.

Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati 12 telefoni cellulari perfettamente funzionanti, utilizzati dai detenuti per comunicare con l’esterno e gestire contatti illeciti, oltre a 263 grammi di hashish e 117 grammi di marijuana, suddivisi in panetti e involucri pronti per essere distribuiti all’interno della struttura.

L’intervento ha portato alla denuncia di 7 detenuti per ricettazione, mentre 2 di loro dovranno rispondere anche dell’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, con l’aggravante dell’ambiente carcerario. Un’accusa che riflette la gravità crescente del fenomeno dello spaccio tra le mura penitenziarie, aggravato dalla cronica situazione di sovraffollamento che interessa l’istituto leccese.

Il blitz è stato il risultato di un’attività di monitoraggio mirata, avviata dopo l’individuazione di movimenti sospetti e sulla base della consapevolezza che l’introduzione di droga e dispositivi elettronici rappresenta una minaccia costante per la sicurezza interna.

Nel mirino, sempre più spesso, anche l’utilizzo di droni per la consegna di materiali direttamente nelle celle. Per contrastare questo fenomeno, l’amministrazione penitenziaria sta tentando di rafforzare le difese con strumenti tecnologici capaci di rilevare e bloccare gli accessi aerei non autorizzati, nonostante le risorse limitate a disposizione.

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