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Il caso
05 Maggio 2025 - 10:25
La ripartizione dei fondi per anziani e diversamente alle Asl pugliesi
BARI - La distribuzione dei fondi per le prestazioni sanitarie destinate ad anziani e diversamente abili torna al centro della polemica politica. A sollevarla è Renato Perrini, vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia, che denuncia una forte disparità nei finanziamenti tra le diverse ASL pugliesi, con la provincia di Taranto penalizzata a vantaggio di Bari e Foggia.
Secondo Perrini, i dati relativi al fondo unico di remunerazione per le prestazioni erogate da Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e Centri Diurni confermano uno squilibrio preoccupante: per il 2025, la ASL di Taranto riceverà 4.214.636 euro in meno rispetto alle altre province, mentre la ASL Bari vedrà un incremento di 7.081.701 euro e quella di Foggia di 8.867.410 euro.
“Questa è una discriminazione vera e propria – afferma Perrini – che colpisce le fasce più fragili della popolazione: anziani e disabili che necessitano di assistenza continuativa. Non è accettabile che a pochi chilometri di distanza l’accesso ai servizi sanitari cambi così radicalmente”.
Il fondo unico, istituito annualmente dalla Regione, definisce i tetti di spesa per varie tipologie di prestazioni sanitarie, tra cui ricoveri, servizi ambulatoriali e assistenza per l’autismo, senza impattare sul Fondo Sanitario Regionale, ma rientrando nei budget indistinti assegnati alle ASL.
“Non ci sono scuse tecniche – incalza Perrini –. La Delibera di Giunta Regionale n. 1982 del 28 dicembre 2023 aveva già previsto risorse per l’acquisto di prestazioni da RSA e centri diurni, ma i fondi provvisori 2025 continuano a mostrare differenze macroscopiche che minano l’equità del sistema”.
Il consigliere di Fratelli d’Italia chiede spiegazioni immediate al presidente Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, e sollecita una revisione urgente dei criteri di riparto, in modo da garantire parità di accesso alle cure e ai servizi su tutto il territorio pugliese.
“Non possiamo più tollerare che ci siano pazienti di serie A e di serie B – conclude Perrini –. Serve un sistema sanitario equo, che non dimentichi Taranto e che sia capace di dare risposte concrete a chi ha più bisogno di tutela e assistenza”.
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